Governo, il Pd tenta l'assedio di Troia. Ma Calenda non è per niente Ulisse
All’arrembaggio. Verso l’assedio di Troia e altri conflitti
Il gioco comincia a farsi duro, anzi durissimo, il Governo-Opposizione, pur nella sequenza di distinguo, rassicurazioni e sorrisi stirati, vive un’adrenalinica conflittualità mai vissuta in epoche recenti. Un assedio, un arrembaggio dove i nemici interni sembrano più attrezzati della truppa sbandata delle mini-minoranze, di nome e di fatto.
Salvini che è il vero leader di questo governo è come se governasse a parte, a sé, limitando costantemente i danni o presunti tali che i fratelli-coltelli provocano, da Dibba a Giggi. Ora ci si mettono pure le Procure con un accanimento che è tutto politico e poco vicino alle norme, e un’autorizzazione a Procedere può diventare la campana a morto di questo Governo-Frankenstein.
L’assedio ha prodotto un rafforzamento dell’Esecutivo, sia perché ogni colpo è stato neutralizzato con grande facilità, sia perché nel calderone dei “fatti e non parole” realizzati, ogni protagonista può scegliere cosa celebrare.
Fanno pena queste piccole barche che cercano un minuto di celebrità al largo delle coste di Siracusa, marginalità parlamentari che si scoprono paladini del Diritto, dopo anni di sonnolenza e indifferenza complice.
Il casus belli non è la bella Elena di Sparta, perchè oggi giorno viene dichiarata una guerra nuova, con una violenza linguistica ma vista in un paese come il nostro che è l’immagine stessa delle divisioni, delle differenze in ogni campo dello scibile.
Vincerà naturalmente il Leader Duro, e anche i vice-morbidi, perché l’arrembaggio è sempre più debole e inesistente sotto il profilo umano, certo ora si aspetta il nipote di Luigi Comencini e della Principessa Grifeo di Partanna, nobile condottiero-compagno che risolverà ogni intrigo, e ricaccerà i barbari nell’Ade.
Nel frattempo come a Troia, l’assedio potrebbe andare avanti per dieci anni, ma con tutto il rispetto Calenda, pur essendo l’eroe sognatore che vuole riunire il piddi, non ci ricorda per nulla un vincitore, non assomiglia per niente ad Ulisse.
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