Da Prato a Marsala: come ama (e uccide) l'Italia contemporanea
Meglio di un film scollacciato dei meravigliosi anni settanta,la cronaca ci restituisce la storia di una Professoressa di Prato
Meglio di un film scollacciato dei meravigliosi anni settanta, la cronaca ci restituisce la storia di una Professoressa di Prato che seduce lo studente liceale, e forse addirittura prima della licenza delle scuole secondarie, che ci racconta del suo “Amore Infinito” per questo bambino. Una docu-fiction molto più erotica di quella della provincia veneta di Pietro Germi e di “Signori e Signore” ,con tanto di marito cornuto che accetta il figlio della passione colposa, una commedia che da farsa ovviamente è presto diventata tragedia.
In Italia, paese del sole e dell’amore, almeno così pensano e nel mondo e gli stereotipi sono duri a morire, i sentimenti forti, spesso troppo forti sono al centro delle nostre altrimenti travagliate vicende, come una perenne ricreazione. Amano gli adolescenti, sedotti e abbandonati, ma anche i burberi segretari di partito, e vogliono mostrare ai social che hanno fidanzate, nuove, o vecchie o ritorni di fiamma o lasciano mogli stagionate per più focose donzelle, perché tutti vogliono partecipare al Gioco delle Coppie. “Ti amo”urla il bambino scampato al massacro di San Donato, come un’invocazione catartica ma anche come necessità di segnalare al territorio e al mondo questo sentimento che pervade, nonostante l’orrore tutta la nostra persona, sempre, dall’adolescenza alla vecchiaia.
Perché Ornella Vanoni ultraottantenne canta: bisogna imparare ad amarsi ,e nel suo sguardo non si è sopita la volontà di attrarre, la necessità della dialettica amorosa, anche per tutte le arzille post-milf.
Il paese ama? Analizzando i siti per scambisti, le trasgressioni, le chat di incontri ”clandestini e sicuri”, si direbbe che l’espressione sentimentale a tutti i livelli e gradi di declinazione pervade ogni punto e in ogni momento la società, sempre con la simpatica alterazione italiota che rende tutto estremo, e troppo spesso degrada nella violenza.
Siamo grandi anche in questo.
Il paese ama, e per amore (sic!) uccide, perché non sopporta lo sgarbo, l’ingiuria, lo sberleffo e allora invece di una lite ci si sbarazza di un corpo, poi ci si sistema e si torna in discoteca dove tutti devono vederci a Marsala, con la nuova compagna-complice che ci ha già giurato amore eterno.
Amore e morte dialogano da millenni, ma purtroppo non solo nella letteratura.
Questo non ci farà smettere di rincorrere e per sempre la più grande delle illusioni, l’amore appunto, che realizza l’antico detto del filosofo: gli uomini credono solo a quello che desiderano.
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