Craxi, nessuna pietas per l'innominabile. Bettino continua a fare paura
Non è possibile esprimere un giudizio razionale e rilassato quando la cronaca continua ad avere il sopravvento sulla storia
C’è voluta tutta la mostruosa bravura imitativa di Favino per farci tornare a parlare dell’Innominabile BC, leggendaria figura politica che ha riassunto in se tutto il bene,per alcuni,e tutto il male,per molti altri, del mondo. Un film complesso perché quando si cerca di romanzare la parte finale e drammatica di una personalità così discussa e variegata,si rischia o il santino o la facile e ulteriore devastazione umana...
Tornano dunque i sondaggi di Pagnoncelli. Vi piace? Vi piaceva? Era un santo? Era solo un gigantesco mariuolo? E le fazioni rimaste in sonno per vent’anni sono tornate a schierarsi,con i vecchi comandanti dall’una e dall’altra parte,tra nuove pugnalate e vecchie difese di famiglia e famiglie.
Nell’assordante assenza della politica ufficiale,l’Innominabile BC continua a fare paura,ad essere nel Bestiario politico italiano una specie di incarnazione dei mali della partitocrazia della tanto vituperata,ma oggi rimpianta,prima repubblica. E non basta ricordare discorsi di oratoria straordinaria o momenti di raro coraggio sul fronte interno o internazionale,per togliergli di dosso la damnatio memorie che si è scaricata sull’ennesimo Potente, con una veemenza anomala per un paese già anomalo di suo, nello scaricare repentinamente quanti lo hanno governato.
Non è possibile esprimere un giudizio razionale e rilassato quando la cronaca continua ad avere il sopravvento sulla storia, e nessuno riuscirà,almeno a breve a rendere giustizia o in uno o nell’altro senso. Figuriamoci dedicargli una strada o un giardino nella città che l’ha visto crescere politicamente.
Il vuoto lasciato dall’annientamento del partito socialista italiano è palpabile e l’inutilità dei tentativi di rifondarlo,naufragati senza speranza in questi anni danno il segno di quanto l’Innominabile BC sia stato importante almeno nell’Internazionale Socialista e poi come epigono vincente, sia pure emendabile, di Nenni & Co. Nemmeno la pietas che si deve ai defunti ha permesso ai vecchi nemici,e a qualche amico di ritrovare pace sulla sua tomba,accanto ai ferventi militanti che non l’hanno mai dimenticato. Perché per le istituzioni italiane è e rimane un latitante scomparso all’estero,ma questo anche se fosse giuridicamente corretto, non modificherebbe il giudizio su quanti continuano a profanare politicamente la sua tomba.
Forse ci vorrà tempo,e molto,molto coraggio per togliersi questa angoscia di dosso,e avere l’ardire di riconoscere i meriti e analizzare freddamente i demeriti di questo uomo diventato metafora e maschera di un paese diviso,cattivo e incapace di fare i conti addirittura col suo passato recente.
La rivoluzione che voleva l’Innominabile BC non c’è stata ma è facile dire che quella immaginata dai suo numerosi detrattori e nemici,è andata anche peggio. Ora non ci resta che aspettare per vedere come andrà a finire il paese.La fine del film la conoscevamo già.
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