Francia o Spagna purchè se magna. Gozi e gonzi dall’Italia all’Europa
Confesso che lo conoscevo poco questo ex-sottosegretario del Giglio Magico,del dimenticabile Governo Fiorentino,ma quello che sorprende in Gozi è la capacità di spostare altrove il vero problema del suo nuovo impegno politico-consulenziale presso il Gabinetto Macron, visto come un eventualità nella sua brillante carriera.
Si può servire il governo di una nazione diversa da quella dove si è nati? Probabilmente si,e in epoche di ricerca forsennata di lavoro e quattrini, l’Europa rappresenta una prateria da colonizzare, ma che qualcuno dalle parti di Roma,e dalle parti di Palazzo Chigi non stigmatizzi questa “prestigiosa attività”,di Monsieur Gozi,ci pare improbabile. Che dalle parti della ex-sinistra italiana ci sia il liberi tutti,dopo l’ennesima debacle mi pare evidente e che tutti cerchino un qualsiasi pretesto per affermare la propria insignificante esistenza nell’agone politico eccentrico, alla ricerca di nuove identità,mascherate da deboli fremiti europeisti, ci sembra umano.
Il sig. Gozi dovrebbe capire che la sua posizione di consigliere di quello che viene considerato come il nostro peggior nemico istituzionale, a prescindere dalla TAV, dovrebbe farlo riflettere sulle opportunità di quell’incarico, poiché c’è un limite anche al narcisismo patologico del politicante dell’ultima insopportabile generazione che,frantuma definitivamente quel poco di autorevolezza rimasta a questa antica e nobile arte.
Il sig. Gozi non è l’anti-Italiano,anzi potrebbe diventare il nuovo l’arci-Italiano,con quell’immagine oleografica e cialtronesca,resa immortale dalla Commedia di Steno, Monicelli e Risi e Co., che esprime il carattere poco affidabile e credibile dell’italiano medio,e del politico medio, che smanetta, si arrangia, crea improbabili e utilitaristiche “amicizie”, simpatico ma complessivamente triste.
Non togliamogli la cittadinanza tanto non serve,nel mondo i Gozi e i Gonzi Italiani sono conosciuti e si fanno riconoscere, così per gioco, spesso senza malizia solo per dare l’ennesima spallata alla credibilità di un Paese in cui non credono, e la cui credibilità hanno contribuito ad abbattere, ma con tutta la nostra fantasia, non riusciamo ad inserirlo nel filone dei cervelli in fuga all’estero. Auguri di buon lavoro a monsieur le conseilleur Gozì,e vive la France.
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