Giovanni Floris, il fascino discreto del salotto della nonna
Sussurri e prevedibilità di un signore anonimo e narciso sempre pronto a venire in soccorso delle salme
Veste sobrio, anonimo quanto basta per essere di sinistra, è nervosetto e minuto, non scalpita ma si adegua al gerontocomio che frequenta ogni martedì, o lunedì, non ricordo.
Perchè il problema che dopo aver visto una sua trasmissione ci si chiede perché sprecare tutto quel tempo televisivo per tenere uno schermo vuoto, di senso,ma pieno, straripante di parole.
Invita d’Alema,addirittura Bersani, e Scalfari e altri zombie che ci eravamo dimenticati, chiedendo perché il piddi perde consenso, se in Italia esiste il pericolo del fascismo, ed è ossessionato dallo spread.
Con lui, c’è un comico brasato che esprime costantemente una tristezza depressiva che neppure le vecchie Tribune Politiche, che rende talmente nervosi gli spettatori, che non vedono l’ora che arrivi la pubblicità.
Floris,ha studiato nei posti giusti, e probabilmente frequentato i salotti giusti, mai una vera presa di posizione,come se dovesse raccontare una realtà che scivola sempre di più nel surreale, una piece teatrale,invece di una presunta trasmissione di approfondimento politico.
Il problema è che non punge più, perché i Dinosauri che dal giardinetto passano nel suo studio, non vogliono saperne di analizzare intelligentemente un mondo che cambia, in meglio o in peggio, non lo sappiamo e che non capiscono, perché il vecchio salottino sonnolento dei Parioli non è più in grado di dettare la linea.
Non c’è niente di peggio che essere vecchi da giovani,e quest’aria d’altri tempi,da ragazzo di buona famiglia, glabro e modesto ci pare molto costruita, perché poi l’attacco è sempre rivolto a questi delinquenti nazisti che hanno l’ardire di governare senza la benedizione della lugubre Fornero, e se ne fregano dei giudizi-polpettone di Zagrebelsky.
Perché continuare a fare talk così simili,così rancidi di prevedibilità, così sfacciatamente schierati che non aiutano gli azionisti di riferimento, e il partito-zattera in perenne ri-fondazione, ed in effetti il bravo guaglione ci sembra preoccupato, perché si schianta tutte le volte che invita gli Altri, gli Inguardabili Ignoranti che hanno vinto le elezioni.
Annaspa alla deriva questa scialuppa di salvataggio,dove un gruppetto di opinionisti ricchi e inutili, si parlano addosso,sapendo di non essere ascoltati da nessuno, neppure da quelli che li pagano e li hanno pagati in questi decenni di regime totalitario glamour.
Floris e Co.non possono scendere dal piedistallo delle loro retoriche e confrontarsi col mondo, rischierebbero di far capire quanto tempo abbiamo aspettato che qualcuno dicesse la verità, che qualcuno svelasse il mistero della loro pochezza intellettuale. Senza la rete dell’auto-compiacimento si rischia di cadere nel baratro dell’oblio.
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