Governo: la fine della ricreazione
Dunque il travagliato passaggio si è concluso,il Governo del Conte, nasce e subito manifesta la volontà di una radicale trasformazione sia nella forma che nella sostanza, la scolaresca come l’ha chiamata il Direttore Perrino, è rientrata in classe,ligia, agli ordini del Professore.
Ed in effetti sembra essere passato un secolo dalle terribili scaramucce che hanno intasano le cronache dell’ultimo anno che sarà ricordato per aver prodotto uno degli esecutivi più litigiosi della storia repubblicana. Oggi tutto sembra ricomporsi, tra sorrisi istituzionali e ritorno alla forma, all’educazione procedurale, e siamo sicuri che anche il linguaggio cambierà oltre al programma, nato da un accordo politico e non dall’assemblaggio di due visioni contrastanti del mondo e della società.
Bisogna ammettere che il grande vincitore, è sicuramente Di Maio che è riuscito nell’impresa di costruire un impianto teorico talmente invitante che il resuscitato piddì non è riuscito a far altro che condividerlo,applaudirlo,tra sorrisi e rinnovati sogni di gloria. Il movimento è diventato, l’ago della bilancia, quell’innesto di innovazione spesso spericolata che rende meno statica la politica, scarsa esperienza e che comincia a piacere ai mercati, incredibilmente.
Peccati di gioventù, ma la giovane età media di questo esecutivo ci intriga, ci incuriosisce. Il vecchio Capitano arruffapopoli, sembra imbolsito, anche perché non si è ancora ripreso dall’harakiri delle scorse settimane, e trova molto stretto il ruolo di osservatore poco considerato.
Da etoile a ballerina di fila,e dovrà passare il testimone alla stimatissima ex- Prefetta,che avrà mettere la sordina all’esplosivo campo di gioco del Viminale e Matteo è preoccupato della damnatio memoriae.
Ricomincia la scuola,tutto sembra essersi ricomposto, nei toni, e anche le intemperanze dei Pierino e delle Pierine(nella maggioranza e nell’opposizione) fanno parte del gioco, perché nella composizione della classe, ci sono sempre delle teste calde, e il maestro lo sa benissimo, ed è pronto a segnalarle al Preside che finalmente sembra essere pronto per un periodo di apparente tranquillità.
Non sarà una rivoluzione dolce, non sarà un esecutivo all-star ma ha una sua bellezza, un suo fascino e ci fa capire che in fondo un periodo di tranquillità sarà utile per cercare di risolvere, delicatamente, gli enormi problemi del paese, che incombono e minacciano la vera tranquillità dei cittadini. Auguriamo al Presidente-Avvocato i nostri migliori auspici di buon lavoro e di una serena attività di mediazione nella calma olimpica che contraddistingue il suo carattere, che, se è una grande qualità umana, diventa, in questi tempi confusi, un’enorme pregio politico.
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