Claudio Martelli, l’antipatico (vero) si riposa e risposa
Ha sempre avuto lo sguardo del saccentello di provincia, bello e studioso, e da Gessate ne ha fatta di strada.
Nato sotto una cattiva stella,qualche giorno dopo del proclama di Badoglio dell’otto settembre del 43 ,l’inossidabile Martelli, nel terzo millennio avanzato convola a nozze con la giovane e brillante deputata di quattro decenni più giovane, manco fosse Picasso o Chaplin.
Auguri comunque agli sposi assortiti, la Quartapelle giovane emergentissima del Piddi e al Compagno Claudio,il misterioso anziano ex-tutto (deputato,euro-deputato,ministro e vice-presidente del Consiglio ma mai segretario del PSI), che ha sempre avuto la caratteristica di raccontare vicende allegre o tragiche del suo partito come se fosse un cronista distratto e distaccato,ma sempre esterno ed estraneo ai fatti.
Ma il vero grande antipatico socialista,era ed è lui, Protagonista-gregario nei tempi belli e Commentatore-banale, in quelli brutti.
Niente di nuovo sotto il sole anche la strategia di pubblicare l’ennesimo libro sul Bettino per il ventennale della morte e in concomitanza con l’uscita del film di Amelio; bravo Onorevole,che come esperto di marketing-marchettistico è inarrivabile, vedi la sua trascurabile ma redditizia carriera televisiva, prontamente sviluppatasi dopo l’ennesima piroetta politica.
Non ci piace e non ci piacerà mai,l’Italiano furbo che usa quelli che gli hanno dato gloria ma che forse non l’hanno mai stimato fino in fondo,per crearsi la pensione integrativa.
Non ci convince questo tardivo e appassionato pamphlet in cui gioca con l’uomo politico più odiato del dopoguerra,e non sarà certo lui a spiegarci nuovi perché e poi non ha sufficiente lealtà per difenderlo, o coraggio per affossarlo per l’ennesima volta.
In questi giorni si celebra il rito mesto della celebrazione tunisina,ma i veri giocatori della politica se ne stanno pavidamente alla larga,delfino compreso,impegnato forse nell’organizzazione delle quarte nozze,o nella preparazione della prossima comparsata.
Il bello di questo paese è che tutto si ricicla,e ogni distinguo si dimentica,basta avere la faccia di bronzo per parlare moltissimo dicendo pochissimo di quello che vorremmo sapere,anche sul frigorifero di casa Craxi, cui solo il nostro Divo Claudio ,aveva accesso.
E’ fatica sprecata di avere qualche verità ulteriore, Craxi è stato usato da scudo da molti avversari politici ma soprattutto da molti sodali interessati ad una sua deriva,tutti insieme per interessi super-partes.
Oggi però,festeggiamo l’ennesimo matrimonio del nostrano Don Giovanni,e tutto il resto passerà,bisogna dimenticare,e riscrivere una verità da consegnare ai posteri e gli auguriamo un futuro florido e felice con la sua nuova Compagna e forse nel nuovo Partito dei Convitati di Pietra(PCP), in cui potrà trovare spazio e onori.
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