La guerra degli striscioni, timide forme di disubbidienza civile sui balconi
L’Italia è sempre stata costellata da una comunicazione politica non convenzionale,autoctona,la scritta politica sul muro della penisola non è certo una nostra prerogativa ma dai tempi di “aridatece er puzzone”,dei nostalgici mussoliniani,già qualche giorno dopo la liberazione,la nostra fantasia ha sempre vinto su tutto.
Indimenticabile il “non moriremo democristiani”come un urlo e una speranza(vana), ma le nostre città sono sempre state la grande pagina pubblica di lamentele, ironie, sberleffi, insulti e purtroppo minacce, poco velate, nell’inferno degli anni di piombo.
Non solo politica ma anche invocazioni amorose,o calcistiche,ma è sempre il leader di turno ad essere il bersaglio preferito dagli anonimi scriba delle periferie,da Craxi,ad Andreotti,da Silvio a Renzi tutti insieme accomunati da una volontà dispregiativa che dal muro sembrava essere passata allo schermo.
Il Matteo ci ha riportato indietro,con la variante casalinga del lenzuolo,una rivolta dolce, delicata che lo accoglie ormai ovunque nella sua irrefrenabile ubiquità. ma a differenza dei grandi signori della prima repubblica il Lumbard-leader si incazza e usa la forza pubblica per attaccare massaie e nonne, giovinastri e papà che lo prendono per il naso.
La rivolta dei lenzuoli si sta espandendo a macchia d’olio peggio del movimento di Greta,ed è ormai una consuetudine nei suoi pellegrinaggi.
Che dire,la politica salvo rari casi non ha mai fatto uso dell’ironia,e men che meno in questo che è uno dei periodi più rabbiosi conflittuali del già conflittuale mondo pubblico italico,che ormai non è più in grado di controllare le esuberanze diffuse e scomposte di un popolo,della “ggente” che non riesce più a capire quel poco che c’era da capire.
Che sarà mai un lenzuolo, rispetto a ben altre minacce che abbiamo visto scritte al piano terra dei palazzi, mi sembra ridicolo far attaccare i terrazzini e le logge da gruppi di militari, un’immagine, scusate, sudamericana,ma ognuno è libero di suicidarsi politicamente come crede.
Non si respira una bella aria in Italia da un po’ di tempo, consigliamo ai neo Padroni del Vapore,e della Cosa Pubblica,una tisana e buon senso ,tanto non esiste nulla di più transeunte del potere,si ricordino sempre lor signori,quelli di qua e di là,che presto o tardi “una risata vi seppellirà”.
Commenti