Fausto Brizzi rovinato dalle accuse. Quanta ipocrisia sulle molestie sessuali
La molestia a sfondo sessuale ha toccato picchi di diffusione e di ipocrisia come mai prima di oggi
Argomento alquanto scivoloso ma mai così presente sulle pagine asfittiche dei quotidianoni della Repubblichetta, la molestia a sfondo sessuale ha toccato picchi di diffusione e di ipocrisia come mai prima di oggi.
A rivedere film, telegiornali e giornali del passato, per non parlare delle pubblicità, sembrerebbe impossibile lo stato di maturità raggiunto nel nostro paese anche in questo campo, ma ci sono troppe contraddizioni in questa apparente evoluzione culturale.
Anche oggi la donna viene vista come preda, inseguita, vessata come destinataria della battuta grassa e a doppio senso, icona della nostra letteratura sociale, ma molto è stato fatto per sfatare il detto: "L'ho fatto perché ci stava, vi sembro un tipo che fa queste cose? Con quella minigonna si vedeva tutto, ma forse ho capito male". In principio era il Produttore Hollywoodiano, che costringeva star e starlette a pratiche non proprio consone alla recitazione, ma poi il fenomeno si è riprodotto, toccando una diffusione capillare senza distinzione di classi sociali, mestieri, professioni e condotta morale delle protagoniste.
Un regista italiano famoso, Fausto Brizzi, è stato assolto da un'accusa infamante: aver chiesto favori sessuali di vario genere a ragazze che anelavano una parte nei suoi film. Sai la grande notizia, ma quel che è drammatico per famiglie, figlie e parenti del "mostro" è ritrovarsi accanto qualcuno che viene descritto come il Marchese de Sade, assetato di sesso e insaziabile amatore.
Non è certo solo il cinema, la televisione o magari la carta stampata, ma purtroppo il ricatto più bieco si manifesta in tutti gli ambiti lavorativi, e rende l'ipotetica prestazione "a pagamento" la referenza più alta del proprio cv. Lo squallore è diffuso ma sotto i riflettori ci finisce solo la crema mediatica che occupa tutto lo spazio dell'immaginario collettivo.
Quanti datori di lavoro possono dire di non averci provato? Che "hai visto la nuova segretaria? Il problema è ancora più grave in epoche di crisi economica, non solo star ma operaie, signore bene che si riciclano in lavori improbabili costrette a degradanti performance in alberghetti equivoci di periferia, prima di firmare "il contratto", perché tutto ha un prezzo.
L'atmosfera è ammorbata dalle frustrazioni incrociate di vittime e carnefici, entrambi protagonisti dell'immane tragedia dell'assenza di valori, dove il bruto chiede in fondo solo un "piccolo favore" in cambio di una promozione, e il ricatto lo trasforma un latin lover.
Questo non può essere il quadro generale e troppi equivoci sono stati risolti dalla magistratura con "perché il fatto non sussiste", e soprattutto perché "mi volevo vendicare perché aveva preferito l'altra protagonista, oppure quel posto di direttore doveva essere mio".
In questo atteggiamento c'è una delle più elementari e antiche forme di razzismo: l'uomo si crede antropocentrico rispetto al mondo, e considera l'altro sesso, un corollario, un aggregato secondario pur sapendo che spesso la donna è in grado di usare il suo potere per rovinare, mettere in crisi, appannare l'immagine di un "potente" con una sola dichiarazione d'istinto, magari tardiva, frammentaria.
Naturalmente il gioco perverso attraversa generi e gusti sessuali variegati, ma oggi hanno assolto un regista, e questi mesi d'inferno nessuno glieli restituirà, mentre le starlette hanno trovato qualche momento di celebrità che finirà con le prime piogge autunnali.
Non è colpa di nessuno, neppure delle Mamme Italiche che hanno coltivato per decenni maschi infantili e predatori col mito della conquista e con la consapevolezza che "tutte ci stanno", e tutte le figlie a difendersi dalle mille mani sulle spiagge, e dagli attacchi nella prima cinquecento con i ribaltabili.
Questo non ha niente a che vedere con l'affetto, con l'amore e con la passione, uomini e donne hanno percezioni e consapevolezze diverse, magari tradiscono nel primo pomeriggio, ma non possono abbandonarsi alla violenza, sia essa fisica o verbale, negazione assoluta della sensualità e della sessualità consapevoli. Ogni stupro anche minacciato attenta allo sviluppo della civiltà, perché ci riporta indietro, in epoche animalesche o di sottosviluppo, dunque trasgredite pure e sempre se volete,ma si faccia in modo che almeno in questo ambito non esistano forzature, costrizioni, imposizioni fisiche.
Se il sesso continuerà ad essere una delle attività più piacevoli per l'umanità non lo si può ridurre a clausola di un contratto,ma per carità diamo ad ogni tipo di avance la giusta collocazione,un peso specifico,e prima di baciare qualcuno assicuriamoci di prevedere la reciprocità,senza denunce anonime o televisive,e senza paure. In fondo anche un regista può essere un uomo serio ,e dare la parte a una giovane attrice solo perché è brava.