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Il buono, il brutto e il cattivo
Morisi, la Bestia e la gogna. "È la stampa bellezza..." ma coi social peggio

Lungi da noi allungare la lista degli indignati, sorpresi, o esterrefatti per le notizie che improvvisamente hanno colpito e affondato uno dei protagonisti occulti della “politica-spettacolo” italiota.

Molti, ma non tutti, conoscevano tal Luca Morisi, uomo ombra, ghost writer e ispiratore della comunicazione aggressiva del Capitano della Lega, e inoltre il tema delle sostanze stupefacenti è sempre molto sentito in tutti gli ambiti: “che ci sia ognun lo dice dove sia nessun lo sa”, ma su questi argomenti non si scherza, come hanno fatto in tanti.

Che ci sia aria di crisi da quelle parti, fino a poco tempo fa illuminate dal Sole delle Alpi è chiaro a tutti, all’interno e all’esterno, nel CDX e nel CSX, anche se il tempismo è degno di un finale alla Hich, certo che sarebbe troppo facile fare commenti come quelli che hanno intasato la rete.

Il soggetto è di fatto l’inventore di una forma di comunicazione di successo che ha giocato per anni su argomenti grassi, di pancia, non valutabili con cognizione di causa o con la giusta freddezza che ogni notizia, dovrebbe, ma non ne siamo così certi, avere.

La Bestia è lo specchio deformante e pericoloso di un paese che sente la necessità di odiare senza dubbi, senza discrasie, basta un titolo ad effetto e il gioco è fatto, poi qualcuno penserà a smentire, a stigmatizzare ma il meccanismo è micidiale come il colpo di un cecchino: una precisione devastante.

Ora sarà difficile costruire anticorpi di difesa per quello che, potrebbe diventare, un colpo ad effetto a pochi giorni dall’importante tornata elettorale, e non soltanto per le manifestazioni scomposte di quanti non vedevano l’ora di sparare sul principale costruttore di bombe a orologeria sociale e politica, capaci di portare Salvini dal quattro al trenta per cento dei voti.

Dunque un mito vivente dentro il partito, coccolato, osannato, ma in diplomatico isolamento, non certo inferiore a tutti “i suggeritori occulti” che hanno costruito la fortuna di molti leader reali o istantanei.

E’ il segno dei tempi sbandati, dove le fragilità personali non riescono più a nascondersi dietro gli schieramenti compatti degli amici, ma devono sottostare al ludibrio definitivo dei nemici e della società.

Luca Morisi ha fatto molto male a molte persone, quante non riusciamo neppure ad immaginare e ha costretto perfino il Capitano a fare azioni utili anche se sicuramente prive di un controllo etico.

”è la stampa bellezza” si diceva, ma con i social l’effetto si espande pericolosamente, diventa incontrollabile come i cerchi concentrici di una bomba all’idrogeno, e la gogna ingloba amici, nemici, buoni e cattivi, senza distinguere negli atti verità e finzione, che nell’effetto domino si sovrappongono senza mantenere le proprie identità.

La Bestia (e il suo dominus) sono le vittime perfette di questa ansia diffusa che ha trasformato ogni spettatore in un carnefice, e ogni notizia in qualche forma di aggressione personale e politica, la contrapposizione tra tifoserie, un tempo destra e sinistra, provoca contraccolpi sempre più imprevedibili, in attesa di nuovi grandi e piccoli scandali.

Alla fine è il moralismo a vincere, come sempre, vera bandiera di questo paese, da sempre, anche se siamo convinti che neppure la Bestia e la Gogna sono in grado di smuovere l’indifferenza generalizzata che si nutre delle sconfitte dei nemici, e spesso degli amici.

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