Vive la France, cronaca di un rapporto irrisolto tra Caravaggio e Petrolio
Tra Francia e Italia si preannuncia una sfida all'Ok Corral, tra politica e arte
Diciamo la verità,i rapporti con i parenti stretti non sono mai veramente idilliaci,e con i cugini d’Oltralpe in particolar modo. Odio e amore si mescolano a vecchi e nuovi rancori,ma sanati, ridateci la Gioconda, si urla da tempo,ma invano, oppure facciamo l’inventario dei beni sottratti dall’imperatore Napoleone.
Ci siamo piaciuti,certo qualche volta,la premiere dame era addirittura piemontese,e modella di Gianni Versace,un italiano che sconvolse la tradizione della moda parigina, e così all’infinito.
Ora però i temi dello screzio sono molto più duri e scivolosi, si parla di colonialismo e sfruttamento brutale dei potenziali migranti, con conseguente richiamo muscolare del nostro Ambasciatore.
Il Presidente Macron,molto incazzato per altri motivi,ora dovrà sbrogliare la grana dei terroristi che vivono sulla Rive Gauche,senza dimenticare l’oltraggio di Mitterand a Craxi,e l’appoggio politico a Battisti,insomma ci sono tutte le condizioni per arrivare finalmente ad un chiarimento che si preannuncia nervosissimo,una sfida all’Ok Corral.
I giovani diarchi italiani,fremono,pronti ad attaccare,quasi indifferenti alle possibili conseguenze,perché la giovane età aiuta gli audaci.
Ora ci si mette pure Caravaggio,in particolare il quadro Giuditta e Oloferne,la Douce France non eserciterà il diritto di prelazione preferendo incassare i 200 milioni possibili dalla vendita al solito magnate arabo o cinese,dimostrando scarsa sensibilità alla più nobile arte italiana. Non c’è niente da fare non ci sono più i monarchi di una volta e allora non ci resta che continuare, timidamente, ad irritarli, prima o poi ci prenderanno sul serio.
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