E Di Maio rivendicò la premiership
Il leader del movimento Cinquestelle Luigi di Maio compone e rende pubblico un programma di governo in dieci punti molto rigoroso e molto identitario e lo propone tanto al segretario del Pd Zingaretti quanto al segretario della Lega Salvini, collocando abilmente in tal modo il suo Movimento al centro dei due forni e rivendicando la sua forza e la sua responsabilità di partito di maggioranza relativa.
E’ pronto cioè’ ad allearsi e collaborare con chi ci sta e approva i suoi dieci punti. Ma alle sue condizioni e dando lui le carte. Con garanzie forti che non possono che passare da una premiership cinquestelle diretta e non mediata e per interposta persona. Svolta logica e inevitabile che tiene conto da una parte della necessità di assumersi le responsabilità e, come ha detto, non abbandonare la nave, ma dall’altra di dotarsi del potere di gestire il programma enunciato senza voltafaccia e con gli strumenti e le leve necessarie. Di Maio completa così il percorso di trasformazione da lui avviato dei Cinquestelle da Movimento del vaffa a forza politica di governo. Pronto all’eventualità di trasformare i dieci punti in una piattaforma elettorale.
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