Pensioni e reddito, l'euro-goal del trio Conte-Di Maio-Salvini
Si consolida la collaborazione-competizione giallo-blu del Cambiamento e della disruption
E alla fine reddito di cittadinanza e quota 100, le due misure-simbolo su cui poggia il contratto Cinquestelle-Lega, sono arrivate in porto. Dopo settimane e settimane di discussioni e rinvii, ultimatum europei e minacce e ricatti dei mercati, fake-news e talk show, il governo Conte ha trovato la quadra e manda in Parlamento l’attesissimo provvedimento, per la scontata approvazione definitiva e trasformazione in legge.
E’ un grande successo politico e istituzionale, una pietra miliare nel complesso e accidentato percorso del governo del Cambiamento. Merito del grande temperamento, della coerenza e della tenacia dei due giovani leader politici Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Ma merito anche della pazienza e della saggezza equilibrata del premier-avvocato Giuseppe Conte, pugliese devoto di Padre Pio cui si deve il miracolo quotidiano di tenere insieme due forze politiche molto eterogenee e due leader politici tanto agguerriti quanto politicamente e culturalmente diversi.
Prosegue dunque e si consolida con questa la nascita di un "nuovo welfare state", come l'ha definito Di Maio, la collaborazione-competizione giallo-blu del Cambiamento e della disruption, in una sintesi win-win del rigore sociale e ambientalista dei Cinquestelle e del buonsenso pragmatico della nuova Lega.
Rosicano senza argomenti, senza uomini nuovi e senza programmi innovativi gli avversari politici, (e il ceto partitico, giornalistico e sottogovernativo embedded), estromessi dal governo, in crisi di astinenza e nostalgici delle poltrone perse e del potere che logora chi non ce l’ha.
Sono ridotti al rimbrotto e al rimpianto, che spesso sfocia nel rancore, amplificato dai mass media.
Difficile che possano insidiare la maggioranza pentaleghista facendola esplodere, sebbene tutti i giorni cerchino i pretesti per creare contrapposizioni e rotture.
Finora le ragioni dell’alleanza e della collaborazione hanno prevalso tra la squadra di Di Maio e quella di Salvini su quelle della divisione.
L’augurio è che l’Italia possa vivere, al contrario di molti paesi europei paralizzati da scontri e divisioni interne, un lungo periodo di stabilità politica che consenta al Cambiamento di diffondersi in tutte le pieghe della politica, dell’economia e della società civile, dispiegando i molti effetti catartici prodotti dalla rivoluzione in corso.
Intanto come italiani salutiamo con soddisfazione un altro goal, importantissimo, della squadra capitanata da Conte, Di Maio e Salvini.
Augurandoci che sappiano trovare sempre al loro interno, a fronte delle inevitabili contrapposizioni dialettiche, le sintesi superiori.
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