Sanremo, il successo di Mahmood è una truffa per i telespettatori e per Tim
Sanremo, una truffa svilente ai danni degli italiani che hanno votato. E di Tim che ha sponsorizzato questo clamoroso inganno
Non sono un esperto di cose sanremesi, anche se vedo il Festival dai tempi di Pace, Panzeri e Pilat, la Cinquetti, Bobby Solo e Gene Pitnery. Ma fatemi capire: com’è che il voto popolare, il reclamizzatissimo televoto telefonico a pagamento stimolato dai conduttori all’inizio di ogni canzone con tanto di grafica in sovrimpressione del numerino da comporre, sancisce il successo pieno di Ultimo con il 46 per cento e assegna a Mahmood solo il 14,1... Ma poi, però, la giuria cosiddetta "di qualità", formata da una decina di personaggi dello spettacolo (tra cui Beppe Severgnini) dà all’esotico Mahmood ben il 64 per cento e solo il 24,7 all’autoctono e italianissimo Ultimo e la storia del festival si capovolge, come il numero 69 delle sue edizioni, mandando sul podio il cantante italo-egiziano e relegando Ultimo all’ultimo?
Ma è serio, tutto ciò? Qualcuno ora insinuerà che Severgnini e c... hanno voluto dare un colpo a Matteo Salvini e al suo populismo da "Prima gli italiani". E sia. Ma non è questo il punto, che al massimo dovrà 'interessare' i distratti ma già impernacchiati nuovi vertici gialloblù della Rai. Il problema è la truffa svilente ai danni degli italiani che hanno votato, pagando di tasca loro la telefonata. E di Tim che ha sponsorizzato questo clamoroso inganno.
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