Status update, video, immagini, dirette live. Sono queste le tipologie di contenuti che visualizziamo e condividiamo giornalmente in rete mentre siamo connessi ai nostri canali social preferiti.
Per diversi anni, il contenuto più utilizzato e che piaceva più al pubblico (in termini anche di engagement, metrica che indica la somma di interazioni del pubblico su uno specifico contenuto) è stata l'immagine, forte di un impatto visivo che nessun altro contenuto permette di avere e che è in grado di spingere ad un'interazione (un "mi piace") in appena un secondo.
Negli ultimi anni la situazione sembra però si stia invertendo. Sono gli stessi social network a trainare nuovi formati che il pubblico poi inizia ad utilizzare. Facebook in primisi, che dopo aver lanciato i contenuti micro-video sulla sua piattaforma e poi sullo stesso Instagram (social network di proprietà di Zuckerber&Co e tra quelli a più alto tasso di crescita utenti), ha avviato anche dirette live e, recentemente, le dirette live a 360° (pochi mesi prima aveva introdotto le immagini a 360°).
Gli altri social network non stanno a guardare: i (micro)video sono anche i contenuti più condivisi su social come Twitter, Snpachat, Whatsapp e altri.
Una recente indagine di Buzzsumo, software di analisi dei contenuti più condivisi online, ha fatto emergere come i contenuti video sono quelli che ottengono il maggior numero di interazioni e condivisioni su Facebook, analizzando oltre 25 mila video dei Top 10 mila editori online.
Ecco perché, quando si parla di social media marketing, ogni azienda, editore o meno, dovrebbe prevedere nel proprio piano editoriale l'utilizzo di contenuti video, meglio se micro-video, video cioè, di pochi minuti (generalmente non dovrebbero superare i 2-3 minuti) che possono essere realizzati anche artigianalmente e senza disporre di ingenti budget, che hanno l'obiettivo di intrattenere il pubblico della propria nicchia, i "mi piace" della propria pagina aziendale.
Sembra infatti che i contenuti idonei a generare il maggior numero di condivisioni e, nella migliore delle ipotesi, a diventare virali, siano proprio i video divertenti, video che, oltre ad informare gli utenti con informazioni e/o dati statistici, siano in grado di strappare un sorriso e spingere ad una interazione, un "mi piace" o una condivisione.