Caro Grillo, scienza e conoscenza portano nella giusta direzione
I temi caldi sembrano essere altri: l’ambiente e la Cina comunista
Sorprende vedere Beppe Grillo, fondatore dei 5 Stelle, con una maschera di ferro fantascientifica, preconizzare in un video che la tecnologia possa prendere il sopravvento sull’uomo e che ciò – con volo pindarico – sia paragonato alla situazione politica.
“Non so – afferma Grillo – se questo sviluppo tecnologico e scientifico ci cambierà. Arriveremo a non capire più chi siamo, dove siamo, dove stiamo andando: esattamente quello che sento io nella politica italiana”.
Basta leggere libri di esperti – cibernetici, esperti di teoria delle informazioni e dei sistemi, teorici della mente, che insegnano nelle migliori università del mondo… Marvin Minsky scrisse “La società della mente” nel 1985, più di 30 anni fa - per conoscere quel limite oltre il quale l’uomo non può andare nel programmare la macchina se non vuole essere da essa controllato… cosa che del resto mostra chiaramente Stanley Kubrick nel film ”2001: Odissea nello spazio” (1968).
Tutto, perlomeno nel metodo, sembra essere stato scritto, anche per la gestione della democrazia: servono conoscenza, metodo sperimentale, sapere, scienza. Declinati in modi sempre nuovi e flessibili, innovativi, che possono anche portare a invenzioni e scoperte inimmaginabili (si pensi a Internet). Certo ci sono problemi giganteschi (questi sì che sembrano sfuggire di mano, proprio per la confusione, le scarse conoscenza e consapevolezza) come l’ambiente (surriscaldamento globale) o la Cina comunista, che condiziona, con armi impari e improprie, l’ economia delle democrazie occidentali. Altra incognita in quest’ottica è la politica, meglio: la selezione dei politici: se la direzione la indica il sapere e si guarda solo all' incompleto numero dei parlamentari italiani laureati, vengono molti dubbi (ma anche qui, prima o poi, si troverà la soluzione).
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