Prima o poi i catalani otterranno la secessione da Madrid
La consapevolezza e le ragioni di un popolo cambiano. Nella storia niente è definitivo
Non bisognerebbe mai stancarsi di solidarizzare e non abbandonare al loro destino coloro che lottano per la democrazia e la libertà. Dopo il sostegno ai cittadini di Hong Kong e ai curdi del nord della Siria, oppressi rispettivamente dai regimi della Cina comunista del capo assoluto Xi Jinping e della democrazia autoritaria del presidente/dittatore Recep Tayyip Erdogan, sembra giunto il momento di stare dalla parte del popolo catalano.
Il Tribunale supremo dello Stato centralista di Madrid ha condannato i vertici delle istituzioni e della società civile catalana dai nove ai 13 anni di carcere per sedizione a seguito della secessione dichiarata nel novembre del 2017, a ratifica del referendum che ottenne il 90% dei voti e appoggiata da milioni di cittadini. A maggior ragione bisognerebbe schierarsi per il sogno indipendentista della Catalogna perché si tratta di una rivoluzione del tutto democratica e pacifica, tanto è vero i condannati non sono stati ritenuti colpevoli di violenza.
Gli argomenti di Madrid sono comprensibili. Nessun Stato rinuncia a parte del suo territorio, a maggior ragione se ricco come quello che ha come centro Barcellona. È anche vero che i destini della Castiglia e della Catalogna sono da sempre intrecciati, fin dalle origini unitarie di fine 400 della Spagna. Tuttavia la consapevolezza e le ragioni di un popolo cambiano. Detto altrimenti, nella storia niente è definitivo. Se i catalani, con cultura, identità e lingua proprie, decidono pacificamente e democraticamente di essere Stato sovrano, prima o poi lo otterranno.
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