Cari amici e care amiche ben ritrovati. Ci eravamo lasciati parlando del primo incontro e della profonda diversità con la quale uomini e donne vivono il primo appuntamento. Se vi ricordate si diceva come dal lato maschile non vi sia sostanzialmente alcuna progettualità dietro alla preparazione della prima uscita insieme, eccezion fatta per l’estremo desiderio di non passare la notte da solo. Dove un uomo vede il punto di arrivo, spesso, una donna vede un punto di inizio, l’inizio di una storia; ed è per questo che invece nel mondo femminile il primo incontro, anche fisico, ha spesso il significato di consentire l’ingresso del partner nella sfera più intima e personale della sua vita. Questo tuttavia non vuol dire necessariamente che, quando la mattina dopo allungherete la mano sul cuscino, lui stia per forza rotolando giù per le scale con i pantaloni in mano; e soprattutto non vuol dire che il vostro telefono sia irrimediabilmente destinato a rimanere muto.
L’uomo è più lento, si sa, anche ad elaborare le proprie emozioni; ma prima o poi ci arriva. Consolatevi. E allora cosa fare per far si che il primo magico incontro non resti un “unicum”? In pratica; come fare per instillare in un uomo in una sola serata il seme della nostalgia? Per far sì che senta da subito, al meno un po’, la vostra mancanza e abbia voglia di rivedervi? Beh, la domanda è tutt’altro che semplice ed è meglio chiarirlo subito: non ci sono formule magiche e soluzioni universali, anche perché, semplicemente, ogni testa è un piccolo mondo e reagisce diversamente a seconda del carattere e delle esperienze di vita. Tuttavia gli uomini, ribadisco, sono fortunatamente piuttosto semplici, e perciò ci sono atteggiamenti e comportamenti che difficilmente sono malvisti più o meno da chiunque. - Siate donne. Nel senso di femminili. Avete delle belle gambe? Avete un bel decolleté? Non abbiate paura di mostrarvi; ci sono amiche che usano la regola dell’ “uno si e uno no”; ovvero “se sono scoperta di sotto devo coprirmi di sopra, e viceversa, se no è troppo”. Ecco, questo vale per una donna forse, ma non per un uomo. Sappiate che la sottile linea di confine tra seduzione e volgarità nella mente degli uomini è spostata mediamente di venti chilometri in avanti rispetto a quella femminile; e questo, se ci pensate un attimo, vi dà delle libertà di manovra straordinarie. - No al velato terzo grado. Molto spesso, troppo spesso per la verità, capita che al primo incontro si venga “bombardati di domande”; certo in maniera gentile e con il sorriso, ma la sostanza resta quella. Non fatelo sentire sotto interrogatorio, nemmeno con gentilezza, perché date proprio l’idea di stare sezionando la rana in laboratorio, ci manca solo il faro puntato in faccia; vietata soprattutto la domanda “come mai sei single”, che più che una domanda è un’accusa del tipo “o hai una magagna, e allora ti conviene dirmela subito, oppure sei fidanzato o peggio sposato, confessa!” Ecco, così anche no. Tanto le cose saltano fuori lo stesso.
Evitate di fargli intuire che siete delle grandissime scassapalle (e per la verità sarebbe proprio meglio, per voi soprattutto, che non lo siate affatto). Cosa si intende per scassapalle? Ci vorrebbe un altro articolo e forse non basterebbe, ma tanto per capirci: se pronunciate la parola “io” più di tre volte in un minuto già marcate malissimo; se la vostra cena diventa per lui un seminario sul buddismo, sull’ayurvedica e sui benefici della cucina vegana, magari mentre si sta facendo una fiorentina al sangue, diciamo che non acquisterete molti punti; ma soprattutto, cosa più importante di tutte, no e poi no all’egoismo sessuale (e vale per entrambi per la verità).
Insomma siate rilassate, ridete, lasciatevi andare, cercate di stare bene e di farlo star bene. Fatto questo, se deve succedere qualcosa, succederà; se no, non avrete nulla da rimproverarvi. Buona settimana.