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Politicamente scorretto
Calcio, gli assurdi orari delle gare della Serie A

Repetita iuvant.
La Lega Calcio di serie A ha stabilito (sotto la dettatura e il giogo di sua maestà la Pay-Tv) da tempo (era il 15 di dicembre), gli anticipi e posticipi fino al 19 febbraio; l'ultima del girone di andata e le prime 6 giornate del girone di ritorno.
Le squadre più importanti, per meglio dire, quelle con maggior audience televisivo, disputeranno la maggior parte delle loro gare in orari serali.
Juventus 6 partita serali (ore 18 o 20:45) una all'ora di pranzo (12:30) e una sola all'orario canonico delle 15 di domenica.
Stesso calendario per il Milan.

I Cugini interisti (probabilmente disputano più gare al pomeriggio per esigenze dettate dalla nuova dirigenza cinese e dai nuovi "tifosi" del Paese dei Mandarini) e la Roma, invece avranno "la sventura" di disputare solamente metà delle gare in notturna (3 partite), rispetto i rossoneri e i bianconeri.
Il Napoli del patron De Laurentiis ha fatto l' en plein come le sue antagoniste storiche (5 partite una in meno per via del recupero del turno che Juve e Milan non hanno disputato lo scorso 22 dicembre per la finale a Doha di supercoppa italiana).

Le altre squadre disputeranno un numero minore di anticipi e posticipi (Lazio 3 gare, Fiorentina 4, ecc.), evidentemente parametrati al livello di bacino di utenza e relativi abbonamenti alle pay-tv.
Calendario assurdo che ad ogni stagione rende il nostro calcio uno "spezzatino" , indigesto, soprattutto, per chi si reca allo stadio nelle fredde serate invernali.

Un' assurdità che coinvolge tutto l'entertainment calcistico italico (e sì, perchè Inghilterra e Germania le gare in notturna sono meno numerose e non vengono disputate sempre dalle compagini più importanti).
Le gare disputate sotto la luce dei riflettori hanno come scenario di fondo gli spalti desolatamente semivuoti simile ad una landa desertica della steppa siberiana con i pochi eroici spettatori imbacuccati e tremolanti avvolti dai strati di indumenti antigelo; se poi scende una coltre nebbiosa (come accaduto durante l'ultimo Milan Atalanta) ecco che il rettangolo di gioco è offuscato e le gesta dei 22 in campo oltre la cinquina arbitrale si possono solamente intravedere lasciando libero spazio alla fantasia personale.
Fantasia necessaria anche per i telespettatori che si siedono davanti ai televisori (le immagini trasmesse sono meno nitide rispetto a quanto si percepisce dal vivo, nonostante l'impiego delle più moderne tecnologie), coloro che hanno sottoscritti i costosi abbonamenti televisivi.
Sento echeggiare la comune vulgata che ammonisce noi inguaribili amanti del "vero calcio", che il calcio è, ormai, solo business.

Vero, però quale business non analizza le variabili imprescindibili che condizionano il target da raggiungere ?
Possono esserci inverni più gelidi rispetto la media, con eventi atmosferici avversi che si abbattono sulla nostra Penisola per diverse settimane in controtendenza rispetto il global-warming.
Purtroppo niente e nessuno potrà far cambiare gli orari delle partite invernali della serie A.
Solamente in casi eccezionali, si pratica uno strappo alla "regola"; come nel febbraio 2012, con l'Italia spazzata per settimane da un Buran gelido che portò decine di centimetri di neve che ricoprirono tutto il Paese, trasformandolo in un "colonia" artica.
In quel mese le gare della serie A si disputarono tutte alle 15 per ovvie ragioni di sicurezza e incolumità dei giocatori, e di tutti coloro che si recarono allo stadio.
Beh, si obietterà, dove sta la notizia ?

La notizia ci fu, ma fu riportata piccola piccola in un riquadretto minuscolo che indicava un sondaggio della Gazzetta dello Sport con cui la Rosea aveva chiesto ai suoi numerosi lettori se preferivano il calcio "spezzatino notturno" oppure il classico e storico orario delle 15 domenicale come accaduto in quelle settimane.
Ebbene, il risultato fu netto e indiscutibile; l' 81% dei tifosi era favorevole alla disputa delle gare alle ore 15.
Un manifestazione di gradimento che avrebbe dovuto sortire una rivoluzione copernicana del calcio.
Invece, nulla.

Silenzio totale, e, aggiungo, "assordante" per come calò repentinamente e celermente.
E' evidente e palese che il luccichio dei soldi ha accecato la vista ai "padroni" del calcio.
Una cecità che li sta dirigendo verso quella voragine che si creerà dal fallimento che aleggia sulle dorate e fluttuanti teste dei protagonisti ipermilionari del movimento.

I tifosi hanno il potere di imprimere una decisa svolta alle estremizzazioni del calcio-business, basterebbe una chiara presa di coscienza e di boicottaggio di certe storture illogiche e nefaste.
Per intanto prepariamoci ad affrontare i rigori invernali che dovremo subire in queste settimane quando saremo assiepati sui nostri seggiolini gelidi cercando di ritornare a casa sani e salvi.

Tags:
calcio serie a orari partite





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