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Politicamente scorretto
Il mondo virtuale nella guida stradale
L'articolo 173 del Codice della strada prevede che "è vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ........a coloro che violano tale norma si applica una sanzione amministrativa individuata in una somma compresa tra 161,00 euro e 646,00 euro, con una decurtazione di 5 punti sulla patente, oltre alla sanzione accessoria della sospensione della stessa da uno a tre mesi, qualora lo stesso soggetto compia un'ulteriore violazione nel corso di un biennio.
Questo è quanto prevede il codice per chi utilizza il telefonino durata la guida di autoveicoli senza l'ausilio di auricolari.
Una norma ormai obsoleta, visto cosa succede giornalmente sulle strade italiane.
Come spesso accade, in Italia le leggi emanate sono già antiquate, anacronistiche, non al "passo coi tempi".
Perchè gli "apparecchi radiotelefonici" non sono solo adibiti alle conversazioni orali, ma anche e soprattutto alla trasmissione di messaggi scritti e alla navigazione internet, i cosiddetti smartphone hanno soppiantato i vecchi GSM.
L'abitacolo dei veicoli motorizzati si sono trasformati in postazioni telematiche-digitali dove la guida è solo un opzional, o meglio, solo "un' attività accessoria" della "principale" occupazione quotidiana: utilizzo dei social network e scambio di messaggistica all'interno di un mondo digital-virtuale.
Fateci caso, ormai la giornata della maggior parte delle persone e cadenzata dallo sguardo fisso sui display degli smartphone o dei laptop, tutto il resto è una "fastidiosa" scocciatura che disturba, che corrompe, che invade e contamina il mondo virtuale.
Ma il mondo virtual-digitale durante la guida di autoveicoli è una vera e propria "arma letale" di distruzione di massa.
Sulle strade di ogni centro urbano e extraurbano, in ogni ora della giornata e della notte un enorme numero di guidatori anzichè concentrarsi a pilotare il mezzo meccanico a 4 ruote si cimentano costantemente a utilizzare il loro "aggeggio infernale digitale" creandosi un contesto avulso rispetto la realtà che stanno percorrendo.
Autoveicoli che zigzagano paurosamente a destra e a manca, frenate a limite all'altezza degli incroci regolati dai semafori o dalla segnaletica orizzontale, andatura scostante della velocità di marcia del veicolo, ritmata dalla tipologia di software in utilizzo sullo smartphone.
Se le strade, sono sempre state considerate, "un potenziale cimitero" ora con questo scellerato utilizzo delle nuove tecnologie si possono considerare evidenti, concreti, certi, "Campisanti 2.0".
Per chi utilizza biciclette o motocicli le strade sono peggio di un girone infernale, peggio di un patibolo, in balia della Sorte, o meglio di un "click".
Il mondo virtuale in cui sono sommersi gli automobilisti "digital-informatici" è avvalorato dal fatto che se si riesce a scampare a morte certa per "Grazia ricevuta" o per la prontezza di riflessi che riescono a sfoderare coloro che percorrono le strade "vivendo la realtà" fuori dalle profondità virtuali  quando"sacramentano" contro questi "tecnologici pirati" la risposta è uno sguardo di compatimento o un frase di diniego che esterna l'assoluta liceità e "normalità" di quanto stavano svolgendo.
"Ma cosa vuoi (uso un termine metaforico rispetto all'espressione che viene solitamente pronunciata), di cosa ti lamenti, stavo semplicemente guardando il telefonino, e poi ti ho visto......".
Queste sono le parole che ho udito sovente allorchè per pochi centimetri non sono stato travolto da un veicolo a 4 ruote condotto da un guidatore che stava chattando su Whatsapp o facendosi un selfie.
Una risposta così disarmante che ti lascia senza parole e pensi che la situazione sia così grave perchè così estesa e comune che nemmeno un TSO potrebbe essere utile.
Una situazione insostenibile e pericolosa che ha sortito provvedimenti più duri in altri Paesi europei come in Francia dove è severamente vietata la guida utilizzando il cellulare anche con gli auricolari
In Italia l'associazione delle vittime della strada (ASAPS), ha proposto che il cellulare stia nella parte anteriore dell'abitacolo chiuso nel cruscotto o in una borsa per evitarne l' uso durante la guida.
Insomma si cerca di porre rimedio ad un "modus operandi" che è lo specchio della società in cui la virtualità è ovunque, e ha soppiantato le relazioni sociali reali creando un mondo individualista dove l'egocentrismo e il narcisismo la fa da padrona.
Beh, il narcisismo, l' egocentrismo, l' individulismo sono aspetti della società moderna alquanto tristi e deleteri, ma quando questi "disvalori" procurano danni irreparabile all'incolumità personale, allora è necessario approntare un corso approfondito che insegni la "cultura della responsabilità", valore ormai quasi estinto sul nostro Pianeta, un corso che difenda la vita di chi vuole continuare a vivere in un mondo reale.
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