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Politicamente scorretto
Serie A, la Juve parte di nuovo favorita. Occhio alle milanesi

Mercoledì 26 luglio, è stato presentato il calendario della serie A di calcio.
Come da alcuni anni, diretta televisiva ad appannaggio della pay-tv proprietaria dei diritti televisivi delle partite.
In questa occasione lo show è stato celebrato nella sede Sky di Milano.
Si parte nel week-end del 19/20 agosto e si terminerà il 20 maggio 2018.
Una serie A che vedrà come protagonista sempre la Juventus di Allegri vincitrice delle ultime sei edizioni, in cerca del settimo sigillo e con la solita fissazione della coppa dei campioni che non arriva nella bacheca della squadra della famiglia Agnelli dal lontano 1996.
Una Juventus che dovrà ripulirsi dalle scorie post Cardiff ed eliminare le crepe nello spogliatoio.
Un compito non semplice, affidato a ciò che è rimasto della vecchia guardia e ai nuovi arrivi, Douglas Costa e il talentuoso Bernardeschi che dovranno portare in dote quella chimica necessaria per riempire le fessure create dalla sconfitta col Real Madrid.
A differenza delle scorse stagioni, vi sarà la curiosità di scoprire le potenzialità dei due sodalizi milanesi, Inter e Milan; di milanesità posseggono ormai solo il blasone e la storia ultracentenaria, visto che i proprietari sono i tycoons rampanti dell'eldorado mondo finanziario del dragone cinese.
I nerazzurri saranno guidati da L.Spalletti, tecnico di Certaldo, "scappato" dalla capitale, sponda giallorossa, dopo le diatribe con sua Altezza Ottavo (forse Nono, visto che tale appellativo fu assegnato a Falcao, "mente sopraffina" del centrocampo della Roma sculettata di Liedholm nell'anno di grazia pallonara 1983) Re capitolino, il pupone Totti, con pochi carneadi acquisti (per ora), cercheranno di conquistare l'agognato lasciapassare per la Champions, che garantirebbe quegli introiti vitali per poter sciogliere il nodo scorsoio del Finacial Fair Play imposto dalla Uefa che chiude i cordoni della borsa del signor Zhang e della sua iperbolica azienda di elettrodomestici.
I rossoneri, dopo l'infinito closing siglato lo scorso aprile, con in panca il confermato mister Montella, rivoluzionati per 9/11 dopo la faraonica campagna acquisti dei nuovi proprietari con gli occhi a mandorla, hanno portato a Milanello uno stuolo di giocatori spendendo oltre 250 milioni di euro (nemmeno il "primo Berlusconi arrivò a tanto), tra cui l'ex laziale Biglia e uno dei componenti della "BBC juventina", l'arrabbiato e ripudiato Leonardo Bonucci da Vinovo, in attesa del bomber da 20 reti che completi il mosaico.
Per entrambe un solo e imprescindibile obiettivo: raggiungere la zona Champions' League.
E sì, perchè a fronte delle centinaia di milioni di euro spesi per l' acquisto delle quote societarie e per l'acquisto di calciatori più o meno noti senza i soldoni garantiti dalla competizione della coppa dalle "Grandi Orecchie", si prospettano scenari apocalittici.
La Roma del nuovo allenatore Di Francesco, orfana di Totti, dopo le consuete vendite di alcuni prezzi pregiati della rosa (Salah, Rudiger, Paredes, rimpiazzati da Kolarov, Defrel) per rimpinguare le esanime casse societarie, nonostante le continue rassicurazioni di Mr Pallotta, cercherà di mantenere il ruolo di antagonista principale della Juventus; un compito arduo in virtù anche della solidità del Napoli di Sarri.
Napoli con pochi movimenti di mercato, ma del resto ADL (il presidentissimo, Aurelio De Laurentis) sempre oculato nelle spese e attento ai bilanci, fonderà la sua forza nell'esperienza acquisita nelle ultime stagioni degli schemi tattici di mister Sarri che, a detta di molti, consentono di esprimere il più bel calcio della massima serie.
Queste sono le squadre che dovrebbero primeggiare per lo scudetto o almeno per i primi 4 posti.
Rebus sic stantibus, perchè il calciomercato finirà al 31 agosto, dopo due turni di campionato, le qualificazioni alla Champions League e all' Europa League.
Un mercato delirante, con cifre assurde, dove l'attaccamento alla maglia, il senso di appartenenza, sono stati immolati sull'altare della carta filigranata e dei bonifici bancari a 6/7 zeri.
Perciò l' uso il condizionale, è obbligatorio, perchè non si possono escludere piacevoli sorprese; outsiders che sovvertono i pronostici, come l'Atalanta dello scorso campionato,  il Torino di Cairo e del sergente di ferro Mihajlovic, o la Lazio di Inzaghi Jr.
Le altre 13/14 squadre , tra cui la Fiorentina dei Della Valle' s Brothers, saranno i comprimari di un torneo in cui 20 squadre e con solo 3 retrocessioni, inevitabilmente perderà interesse, già ai primi tepori primaverili.
Del resto, pecunia imperat !
I soldoni delle pay-tv decidono su tutto, con buona pace della passione dei tifosi.    
E così, anche per questa stagione (come dubitarne) "lo spezzatino" è servito.
Il campionato verrà inaugurato dall'anticipo delle 18 di sabato 19 agosto tra Cagliari e Juventus alla nuova Allianz Stadium del capoluogo sardo.
Poi è previsto il secondo anticipo del sabato alle 20:45 (lo definirei il posticipo dell'anticipo) Hellas Verona-Napoli.
Tutte le altre gare alle 20:45 di domenica 20 agosto ad eccezione di Atalanta Roma che si disputerà alle 18 (dunque, sarebbe l'anticipo della giornata "canonica" che però si gioca alle 20:45 anzichè alle 15 per ragioni climatiche).
Dulcis in fundo, lunedì 21 agosto, posticipo allo Scida di Crotone che vede di fronte la squadra calabrese contro il Milan di mister Montella; posticipo dettato dall'impegno della compagine rossonera (presunto, visto che non sono state ancora disputate le gare del preliminare del terzo turno- 27 luglio, 3 agosto) dei play-off di qualificazione all'Europa League previsti il 17.
Stabiliti anche i posticipi e gli anticipi della seconda giornata che si disputerà nel fine settimana successivo 26/27 agosto (anticipi Genoa Juventus ore 18 e Roma-Inter 20:45 di sabato 26, con Torino-Sassuolo alle 18 di domenica 27, tutte le altre gare alle 20:45).
Uno spezzatino difficile da dirigerire, veramente indigesto.
Morale (anche se utilizzare questo vocabolo nel calcio di oggi è una bestemmia), i tifosi davanti alla tv o assiepati sopra i gradoni degli stadi sono accomunati dal medesimo destino.
Tifosi-clienti, fidelizzati dai signori del calcio moderno, ultra-globalizzato, che hanno annientato la passione.
Un "delitto" efferato che decreterà quanto prima la morte del Calcio.
Comunque vada (finchè dura), buon campionato a tutti !
 
Massimo Puricelli
Castellanza (VA)

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campionato





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