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Prima serata
L’affondo (riuscito) di Bruno Vespa contro la scuola dei bulli e del ‘68

L’altra sera ero davanti al video per recensire il programma di Rai Tre (direttore Stefano Coletta) dedicato al  ricordo del giudice Vittorio Occorsio attraverso la testimonianza, tra gli altri, del figlio Eugenio, oggi giornalista di rango a Repubblica. A un certo punto, gli autori decidono di inframezzare  il  racconto televisivo con  una intervista  fatta  proprio al figlio del magistrato, allora appena ventenne,  realizzata  a pochi giorni dall’assassinio del giudice -ricordiamo per mano di un terrorista nero-     da un giovane Bruno Vespa.

bruno vespa
 

Un documento straordinario, che bene hanno fatto la Rai a riproporre , perché consegna alla storia televisiva frammenti di emotività intensissima, veri, che arrivano direttamente al cuore di chi guarda. Si vede un ragazzo, che con assoluta compostezza e dignità offre   al già avveduto  giornalista televisivo la sua intimità in tutti i suoi rivolgimenti più  conflittuali, con l’unico scopo di ricordare il padre, un uomo che impersonava lo stato e quindi era ‘di tutti’. Il servizio fissa con maestria in pochi secondi il pudore emotivo  di un tardo adolescente .   Bastano poche parole per sottolinearlo   : “due giorni dopo la morte di mio padre ho dato un esame all’università –dice a Vespa - perché  avevo studiato tanto e penso che  lui avrebbe voluto cosi.” Non venire meno ai propri doveri, anche quando ti crolla il mondo addosso, è il messaggio.  

Sono questi documenti che fanno di un giornalista, a nostro avviso, qualcosa di unico. Chiunque fa il nostro mestiere vorrebbe in fondo che questo accadesse. Che a distanza di anni, un proprio lavoro si riveli sempre attuale, e fornisca, senza usurarsi nel tempo,   una chiave di lettura per aiutare a capire la realtà dei fatti.

 

Porta a Porta , è vero, è la trasmissione dell’establishment e dove la classe dirigente si trova più a suo agio. Ma analizzando il programma  , che non si esaurisce nei dibattiti in studio, ma può contare su molti professionisti che negli anni si sono fatti le ossa per citarne solo alcuni Danila di Marzo, Antonella Martinelli, Rosanna Santoro , alla fine si capisce che proprio questo suo tratto istituzionale ne consolida il successo e la credibilità. Certo, a volte il cardinal Vespone è stanco e pure un po’ annoiato dei suoi ospiti;  i temi vengono stiracchiati per due ore anche a fini di share ma in fondo succede più o meno con tutti  . Ed e’ vero, con la nera si è oggettivamente esagerato in passato.Ma la trasmissione comunque è cambiata  e si e’ aggiornata senza venir meno al suo  originale dna. Si è accentuata l’apertura ai temi sociali e lifestyle , e la politica acquista una predominanza solo in momenti chiave . Ieri sera, per esempio,  la puntata   (in onda in seconda serata su Rai Uno, rete guidata da Angelo Teodoli )  ha aperto con le  interviste a  Graziano Del Rio e Maria Stella Gelmini, non proprio dei fulmini di efficacia televisiva,  ma sicuramente apprezzati dal

Valeria Fedeli
 

pubblico del talk  per il loro carattere equilibrato e razionale.  Atto giornalisticamente dovuto  e comunque alla fine  il conduttore riesce  a tirare fuori dagli intervistati le notizie e ad evidenziare tutte le ambiguità e le sottigliezze  del gioco politico . Ma le vere danze iniziano con il talk puro. Ospiti tra gli altri il giornalista  Antonio Polito e il ministro uscente dell’ Istruzione, Valeria Fedeli.  Ed e’ in quel contesto  che il Vespa portatore  sano di valori conservatori fa coming out   :”ai miei tempi le maestre si chiamavano signora, ci si alzava in piedi e non voleva una mosca quando ti chiamavano” scandisce indignato per quanto accaduto di recente in una scuola lucchese,  in cui un docente è stato aggredito dagli studenti,  tema della seconda parte del talk . L’obiettivo dichiarato – e a questo serve la presenza del magistrato Simonetta Matone, donna orgogliosamente di destra – è demolire il permissivismo e il relativismo etico del ’68,  presupposto teorico, è il sottotesto narrativo,   dell’attuale degenerazione etica che sta investendo il nostro  sistema scolastico. Un tema che l’anchorman aquilano  sente molto e infatti durante la puntata prende ripetutamente posizione contro  i ragazzi violenti ma anche gli   insegnanti inadeguati e iper permissivi . La nostalgia dei tempi del libro ‘Cuore’ fa capolino, va da sé. E comunque il pubblico sembra gradire non poco : oltre il 12 per cento di share con  un milione  e trecento mila spettatori premiano la scelta.  

 

 

LA MESSA CANTATA DI BRUNO CONTINUA A PIACERE

 

 

Bruno Vespa in questa stagione televisiva ha aperto il salotto di “Porta a Porta” il 12 settembre 2017: il talk  di Rai Uno, giunto ormai quasi alla puntata numero 2.800, sta ottenendo finora – al netto delle puntate speciali – un’audience di 1.154.500 spettatori, segnando in media l’11,6%, fra i talk di questo genere una delle migliori medie in assoluto. Risultato sostanzialmente in linea con la passata stagione (periodo omologo settembre 2016 – aprile 2017) sia in termini di spettatori che in share. L’analisi è a cura di Anthony Cardamone, capo del settore ricerche del colosso pubblicitario Omnicom Media Group in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Klaus Davi and company.

 

Discorso a parte per le puntate speciali: il prime time del 2 marzo, prima delle recenti elezioni politiche, aveva ottenuto un ascolto di 3,2 milioni di spettatori (share 13,4%); il 4 marzo, in attesa degli esiti delle

frizzi milly carlucci
 

urne, erano sintonizzati su Rai 1 (dalle 22:48 e fino alle 2 del mattino, quando si chiude il giorno Auditel) 3,1 milioni di spettatori (21,6% di share). Il giorno successivo, 5 marzo in prima serata, la trasmissione segnava 3,7 milioni di spettatori (share 14,3%) in prima serata.

La puntata dedicata alla memoria dello scomparso Fabrizio Frizzi (26 marzo in seconda serata) aveva totalizzato 3,8 milioni di spettatori (25% di share).

 

Il pubblico di Vespa è per il 60% femminile e per circa la metà composto da individui che hanno superato i 65 anni (48%).

Il 49% degli spettatori ha un titolo di studio medio alto (almeno diplomato); i laureati rappresentano in media l’11% dell’audience e fanno segnare circa il 14% di share.

Lombardia e Piemonte sono le regioni fanalino di coda: in questi territori Bruno Vespa (ma in genere  Rai uno)  non riescono  ad andare oltre il 10% di share media; sotto la media nazionale anche le regioni del Triveneto .

Nel Sud Italia invece Porta a Porta si assesta sul 12% di media e raggiunge il 13% al Centro, trainato da Toscana, Lazio e Sardegna che sono (insieme a Calabria, Sicilia e Campania) le principali regioni che superano la media di ascolto nazionale.

 

Spigolature

 

 Il day time di La7 continua a macinare ascolti  L’Aria che Tira (format ideato e condotto da Myrta Merlino)  interessa 451.000 spettatori con share dell’8.1% nella prima parte, e 640.000 spettatori con il 5.9% nella seconda parte denominata ‘Oggi’. Sarà felice il direttore Andrea Salerno.

 

Vanno bene i prodotti curati da Video News (direttore Claudio Brachino) sui canali Mediaset. Ieri Mattino Cinque ha informato 785.000 spettatori (15.8%) nella prima parte e 787.000 (17.9%) nella seconda tenendo testa a una concorrenza molto agguerrita.

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