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Prima serata
L’eretico Mario Giordano lascia un tg in salute

Dopo più di 4 anni Mario Giordano lascia la direzione del TG4. Il giornalista piemontese ha profondamente trasformato in questi anni l'identità del telegiornale Mediaset che fu di Emilio Fede e successivamente di Giovanni Toti, ora governatore ligure. Due pesi massimi dell'informazione televisiva e il successo editoriale di Giordano non era affatto scontato. L'èra Fede aveva personalizzato il Tg – anche eccessivamente – ma gli aveva conferito un profilo politico e di marketing di spessore e ben distinto. Non dimentichiamo che Rete 4 (diretta da Sebastiano Lombardi) è sempre stata una sorta di Cenerentola per Mediaset. Una rete politicamente pregiata perché parla con cluster della popolazione molto attenti ai messaggi politici, ma inevitabilmente schiacciata da una parte dalla portaerei massmarket Canale 5 e dall'altra da Italia Uno, avvantaggiata dal suo profilo 'giovanilistico' e quindi molto appetibile per i pubblicitari.

Fede ha incarnato per molti anni la figura del direttore 'testimonial'. Un fenomeno giornalistico ma non solo, anche politico e di costume. Lo si vedeva quotidianamente impersonare il 'suo' Tg e interpretarne come una sorta di demiurgo le notizie. Ma viveva anche al di fuori di esso, nei dibattiti, nei talk, nelle feste mondane. In gergo tecnico si dice 'brand extension' della quale l'ex volto del Tg1 era una perfetta articolazione.

Giovanni Toti, a sua volta, impersonava un riuscito prodotto d'azienda; distintosi fin da giovanissimo per le doti politiche rimarchevoli, ha avuto la funzione di attutire il processo di cannibalizzazione del precedente direttore. Mentre a Fede si guardava come a una sorta di alter ego di Silvio Berlusconi, forte di un rapporto molto solido e radicato negli anni con l'editore, Toti – un giornalista politico di prim'ordine – era più collocato nell'immaginario collettivo come un interprete privilegiato del pensiero politico berlusconiano, uno dei pochissimi attendibili nel decodificarlo. Anche in questo caso la relazione era comunque forte (ricordiamo tutti le gite in coppia nei centri benessere). Detto questo, il giornalista massese ha conservato sempre una certa distanza antropologica dal capo che poi, negli anni, si è pure tradotta in scelte politiche perfino conflittuali.

RUBRICA TV RUBRICA TV
 

Mario Giordano, dopo l'ingresso in politica del suo predecessore, fu scelto per le sue doti aziendali ma anche per le sue caratteristiche di pensatore 'laterale' e di outsider del berlusconismo. Abbiamo già scritto del suo ricco curriculum che faceva di lui il candidato ideale per espletare l'innovazione di un telegiornale con un'immagine dal sapore old style. L'operazione ha funzionato e ha portato lusinghieri risultati. L'edizione serale è tornata incisiva e soprattutto ha riportato le notizie in primo piano, anche quelle indigeste per i potenti. In termini di numeri, calcolando gli ultimi mesi, guadagna circa il 18% rispetto al 2017 e anche lo share risulta in crescita (di 0,4 punti percentuale in media) attestandosi sul 4,1%. L'edizione diurna del notiziario di Rete 4 ha visto, di contro, i suoi ascolti in leggero calo rispetto al periodo omologo dello scorso anno: tradotto, -2% spettatori, -0,7 punti percentuale di share. Nulla di rilevante, dato che nel primo quadrimestre del 2018 ha ottenuto un'audience media di 346.000 spettatori e il 4,2% di share. Mario quindi lascia a Rosanna Ragusa, nuovo direttore conosciuta per le sue notevoli capacità produttive e il fiuto per la notizia, un Tg in salute che ora, comunque, è in ottime mani.

 

IL TG4 PARLA AGLI ANZIANI

 

Il TG4 è preferito dalle donne (57%) e dalle fasce d'età molto mature: il 67% dell'audience ha più di 65 anni e solo l'11% ne ha meno di 45. Attenzione: un target che sta aumentando la propria propensione ai consumi, quindi focale per gli strateghi di Mediaset.

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Il notiziario di Rete 4 è seguito maggiormente al Sud (share media 4,6%): in particolare le regioni in cui ha più presa sono Campania (5,4% share), Lazio (5%), Calabria (5%). Sotto la media invece Sardegna (3,3%), Toscana (3,3%), Lombardia (3,5%), Piemonte (3,8%).

Ha invece difficoltà a parlare con efficacia ai target ad alta scolarità, dal momento che sui laureati totalizza in media il 2,3% di share. Lo rivela l'analisi a cura di Anthony Cardamone, a capo del dipartimento ricerche di Omnicom Media Group, in collaborazione con l'agenzia Klaus Davi & Company.

 

Spigolature

 

Clamoroso sorpasso nello sport. 90° Minuto, condotto da Paola Ferrari con Alberto Rimedio e Mario Sconcerti, 'umilia' laDomenica Sportiva, guidata da Giorgia Cardinaletti, Stefano Cucchi e Marco Tardelli. Lo storico contenitore calcistico domenicale della Rai ha infatti catalizzato l'attenzione di 1.581.000 spettatori con uno share dell'11,32% contro 1.025.000 e 7,74% della trasmissione della domenica sera. Bella soddisfazione per Paola Ferrari, a suo tempo epurata dal programma serale e mai più risarcita. Un bel messaggio per il direttore di Rai Sport Gabriele Romagnoli.

 

RUBRICA TV Rosanna Ragusa
 

Non fa più gli ascolti di una volta Linea Verde, in onda su Rai Uno (direttore Angelo Teodoli) a partire dalla 12.20 della domenica, ma si difende sempre bene: anche ieri la coppia Patrizio Roversi - Daniela Ferolla ha conquistato un netto di 3.045.000 spettatori con il 20.30% di gradimento.

 

Si mantiene su buoni livelli la domenica mattina "religiosa" di Rai Uno: A Sua immagine, condotto da Lorena Bianchetti, ha portato a casa 1.543.000 spettatori (16.6%) mentre la tradizionale Santa Messa ha raccolto 1.546.000 “fedeli” (17%).

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