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Prima serata
Paolo Mieli in tv ci spiega perché siamo tutti figli di Marx

Paolo Mieli conduce una un programma dal titolo molto diretto che si chiama ‘Passato e Presente’ e tratta di storia. Di tutte le presenze televisive dell’ex direttore del Corriere della Sera, questa è quella in cui espone con più  immediatezza e slancio la sue  Weltanschaungeen anche personali  siano esse di carattere politico,filosofico,  storico e, inevitabilmente,  educativo. Normale : qui non entra   solo in gioco   un qualificato  opinionista, bensi  un  padrone di casa ,anfitrione  a tutti gli effetti, che deve necessariamente ‘polarizzare’  per vivacizzare le discussione. E che obbliga chi è  in studio, come anche a   casa,  a fare i conti con il proprio presente guardando al passato, senza incorrere nella tentazione di banalizzare la storia.

Il programma , visibile tutti  su Rai Tre dal lunedi al venerdi  va in onda alle 13.15  La striscia è indubbiamente  uno spazio pregiato,  anche se dal punto di vista del marketing con finalità pedagogiche,  sarebbe più azzeccato collocarlo verso le 15, ora in cui i ragazzi tornano da scuola. Parliamo  delle generazioni digitali, lontani anni luce da qualsiasi  emozionalità e carnalità della memoria, quindi, in teoria, il talk di Mieli  sarebbe  il naturale interlocutore per dialogare con questo complicatissimo cluster . Ma sappiamo tutti che quelle fasce sono proibitive visto che le ammiraglie a quell’ora schierano  fiction colombiane, talk semi-hard, quiz e infotainment formato ‘Hausfrau’.

 

Tant’è. Vedere la rubrica   è utile e alcune puntate lasciano veramente  il segno. Mieli non è uno tecnico  qualsiasi e all’interno del suo mondo ha fatto battaglie un tempo non cosi popolari, scegliendo – in certe fasi -  anche di scontrarsi con componenti  scientifiche più ‘militanti’ della sua categoria . Ricordo come, per esempio,  nella seconda metà degli anni ottanta si oppose alla criminalizzazione degli storici  tedeschi detti revisionisti – penso a Joachim Fest – dei quali non condivideva magari le idee,  ma trovava poco utile, dal punto di vista dell’avanzamento della  discussione,  bollarle come ‘naziste’. Memorabile in tal senso fu uno spazio  in cui discutevano la compianta Tullia Zevi, Lucio Villari (ospite anche nella puntata di ieri)  e lo stesso Mieli all’interno del programma “Sorgente di Vita rubrica di cultura ebraica ” che in quegli anni  andava in seconda serata e fu, appunto,   teatro di un garbato scontro proprio tra il professore universitario calabrese e l’ex direttore del Corriere.

Sono passati oltre tre decenni da quella puntata, l’Italia ha subito trasformazioni epocali, spesso violente, ma la passione per la storia come chiave di lettura etica dell’immanente  rimane un punto fermo . ‘Passato e presente’ è un po questo. Il conduttore ospita solitamente storici di primo ordine che fissano, corroborati da servizi forse troppo impostati (History Channel è infinitamente piu spregiudicata nelle sue licenze narrative….. ) i termini del successivo  dibattito. Ieri si parlava di Karl Marx, e non poteva essere diversamente. Mieli solleva i nodi chiave :  perché il filosofo di Trier è stato più importante degli altri ? Perché è cosi attuale ? Ogni puntata è ‘a tesi’, lanciate anche per essere talvolta ‘rovesciate’ nella migliore tradizione liberale e quindi animare la discussione. Si aprono le danze. Lucio Villari focalizza la  capacità del pensatore tedesco   di storicizzare l’economia (quindi di relativizzarla scoperchiandone i meccanismi di potere, cambiandoli). Mieli,lanciano la palla a tre  brillanti  giovani storici ospiti in studio -  vale a dire Alessia Masini, Pietro Sorace, e Marcello Reggiani -  si domanda quanto l’ebraicità di Marx abbia determinato il suo percorso (un rapporto conflittuale, più di una volta l’autore del Capitale  bersagliò gli ebrei definendoli superati dalla storia). Si evoca  il ruolo chiave di Friedrich  Engels, figlio di industriali , che tra i numerosi meriti elencati - ricorda lo studio -    consenti’ all’ inventore del comunismo di scandagliare ‘in diretta’ i processi intimi del capitalismo. Il tempo trascorre veloce. Tutti concordano  nel dire che se esiste uno spirito critico – was ist das  kritisches Denken?  – lo dobbiamo alla dialettica marxista.  Se questo valore sia declinabile nell’era digitale che tutto divora e trasforma compresa i rapporti di forza lavorativi , rimane una questione aperta,  è non è quella la sede  per sviscerarla. 

 

 

Federica Panicucci
 

Il talk di Mieli sfonda nel  Triveneto 

 

 

Passato e Presente”, condotto da Paolo Mieli su Rai 3 dal lunedì al venerdì alle 13:15 per una durata di circa 40 minuto, è un programma che si propone di raccontare i personaggi e i piccoli e grandi eventi che hanno segnato la storia del mondo. 

La trasmissione, partita in questa edizione il 9 ottobre, ha ottenuto finora un’audience media di 601.400 spettatori, raggiungendo il 3,8% di share in una fascia oraria particolarmente difficile, in cui vanno in onda i principali notiziari delle tv generaliste. 

Il profilo dello spettatore è leggermente femminile (56% donne, 44% uomini) e marcatamente maturo in termini di età: la quasi totalità degli spettatori (85%) ha più di 55 anni, ricalcando il profilo della terza rete Rai. 

Grazie al taglio della trasmissione e ai temi trattati il programma è maggiormente affine ai target ad alta scolarità, e sui laureati riesce ad ottenere quasi il 7% di share: il 65% degli spettatori appartiene inoltre alle classi socio-economiche medio alte. 

Parlando di diffusione sul territorio, le regioni del Sud sono quelle su cui la trasmissione ha meno presa: la share media nel meridione infatti è di poco superiore al 2%. Nelle regioni del Nord Italia invece la share sale sopra la media nazionale, raggiungendo circa il 5%: Triveneto, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte guidano la classifica in tal senso. L’analisi è stata condotta da Anthony Cardamone che dirige il reparto  ricerche della multinazionale pubblicitaria Omnicom Media Group in tandem con l’agenzia di comunicazione di impresa  Klaus Davi and company.

 

brachino copia

 

Spigolature

 

Ottima andatura per Coffee  Break (conduttore  Andrea Pancani)  che ha informato 331.000 spettatori pari al 6.6%. Il programma di informazione  è in onda  su la 7, rete diretta da Andrea Salerno. 

 

Su Canale5 Mattino Cinque , talk condotto  da Federica Panicucci,  ha intrattenuto 789.000 spettatori (14.6%), nella prima parte, e 780.000 spettatori (15.4%), nella seconda parte. Claudio Brachino, direttore di Videonews e quindi responsabile del programma, ha di che essere felice. 

 

Su Canale 5, rete diretta da Giancarlo Scheri,,   Forum arriva a 1.496.000 telespettatori con il 17.2%. Barbara Palombelli festeggia.

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