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Prima serata
Sky: l'eredità di Sarah Varetto e la sfida di Giuseppe De Bellis

Dal primo gennaio Sarah Varetto non è più la direttrice di Sky TG24. Al suo posto è subentrato Giuseppe De Bellis, raffinata penna che ha tutte le carte in regole per guidare la testata di Sky in una fase nuova.

Appena esordì nel 2003 il canale all-news di Sky rappresentò una fortissima novità. Lo riconobbe subito un peso massimo come Carlo Rossella,  il quale dichiarò «Sky TG24 costringerà tutti gli altri telegiornali a rinnovarsi». L’informazione no stop, l’introduzione di una rassegna stampa decisamente più approfondita, la forte attenzione per la politica internazionale e uno studio avveniristico: per il mondo dell’informazione televisiva fu una vera rivoluzione. Direttore era Emilio Carelli, che ha interpretato alla perfezione la missione del canale informativo di Murdoch. Carelli, per anni braccio destro di Enrico Mentana, riuscì a conquistare in pochissimo tempo autorevolezza e incisività per il nuovo canale. Con lui Sky TG 24, più che una rete all-news, diventò una vera e propria rete dell’informazione, con programmi, rubriche e approfondimenti variegati e interessanti.

Sarah Varetto, passata al timone della testata nel 2011, ha proseguito nel solco di Carelli. La sua solida preparazione economica si è rivelata estremamente preziosa in anni in cui il dibattito politico e non si è concentrato molto su questi temi. Ma che eredità lascia la giornalista torinese, che ha gestito la non indolore fase del passaggio da Milano a Roma dell’headquarter del gruppo? Sul piano degli ascolti i risultati sono stati certamente ottimi.

Sarah Varetto
 

Il lascito di Sarah Varetto

Il 2018 del canale si è chiuso con un segno positivo per quel che riguarda l’ascolto, all’interno di un trend di crescita generale delle reti all-news e dell’informazione - ad esempio La7 - che abbiamo già analizzato più volte durante l’anno. In particolare, rispetto all’anno precedente il canale ha totalizzato un ascolto medio di 48.600 spettatori e uno share dello 0,39%, superiore dell’8,6% nella versione SAT e del 32,5% sul digitale terrestre (versione DTT: 36.600 spettatori, share 0,30% ).

Complessivamente, considerando entrambe le versioni, l’incremento di spettatori rispetto al 2017 è stato circa del 18%. Cresce anche il dato di share: +0,02 punti percentuali per l’emittente satellitare, +0,07 in versione digitale terrestre.

Il 2013 è stato l’anno con la media di ascolto più alta per la gestione Varetto, grazie a 52.000 telespettatori medi e a una share del 0,4%, di poco superiore al risultato ottenuto nel 2018; il 2016 è stato poi un anno fondamentale per il canale, con il lancio della versione free sul digitale terrestre che ha permesso di realizzare una crescita importante rispetto all’anno precedente e il presidio di un nuovo territorio. Il profilo dello spettatore delle due versioni del canale è molto simile: entrambe le emittenti sono seguite in prevalenza da uomini (59% per il pay e 56% per l’emittente free) e da un pubblico localizzato nelle fasce mature della popolazione: gli over45 corrispondono al 71% dell’audience sat, 73% sul dtt; gli over65 coprono invece il 24% del pubblico totale degli abbonati Sky, mentre sul digitale terrestre rappresentano circa il 34%; su entrambe le piattaforme il cluster compreso tra i 20 e i 44 anni è pari al 22% circa dell’audience. La classe socio-economica e il titolo di studio degli spettatori è medio-alto/alto per entrambi i canali, caratteristica più marcata per l’emittente pay. Solo il 10% degli abbonati del satellitare appartiene a classi socio-eco basse e medio-basse, mentre nella versione libera il dato cresce fino al 23%.

A livello geografico Sky TG24 SAT risulta meno seguito al Sud: Puglia (share 0,18%), Sicilia (share 0,23%), Campania (share 0,25%) e Calabria (share 0,27%) sono tra le regioni con il dato di share più basso e sotto la media nazionale. Lo stesso vale per il canale DTT: Calabria (share 0,13%), Campania (share 0,18%), Puglia (share 0,21%) e Sicilia (0,26%) sono sotto la media.

Le regioni più affini all’emittente, in cui la share media è più alta della media nazionale, sono per il canale satellitare l’Emilia Romagna (0,68%), il Lazio (0,58%), la Sardegna (0,56%), il Piemonte (0,51%) e la Lombardia (0,45%); per l’emittente digitale l’Emilia Romagna (0,44%), il Veneto (0,38%), la Sardegna (0,38%), la Lombardia (0,37%) e il Lazio (0,33%). 

giuseppe de bellis ape
 

La sfida di De Bellis

Come anticipato, a partire da gennaio 2019 la testata Sky TG24 è guidata da un nuovo direttore: nel primo periodo sotto la nuova gestione – cioè tra il 6 e il 19 gennaio – l’emittente SAT ha ottenuto una media di 46.500 spettatori e 0,34% di share (crescita degli spettatori pari al +1% rispetto al periodo omologo del 2018 e share pressoché stabile con un +0,01 punti percentuali); sul digitale terreste il canale ha fatto registrare una performance in linea con la crescita dell’anno precedente: audience 39.400 (+31% rispetto a gennaio 2018) e share 0,29% (+0,07%).

 Trattandosi di un’analisi condotta su un periodo relativamente breve – tanto più per un canale all-news, i cui risultati di ascolto sono fortemente influenzati dalle notizie e dagli eventi del periodo – potrebbe essere necessario un periodo di assestamento più consistente per valutare eventuali reazioni del pubblico al cambio di direzione, ma l’inizio è promettente

Sono molto ampi gli spazi in cui il nuovo direttore potrà operare. Sicuramente ampliare la piattaforma a Sud senza perdere il tratto di TG interprete dell’Italia produttiva. Il ceto di riferimento sarà sempre quello medio, la cui capacità di spesa si è però assottigliata ed è terra di conquista anche dei vari Netflix, Amazon Prime Video e Infinity per ciò che riguarda le piattaforme d’intrattenimento, componente fondamentale del pacchetto di Sky sul satellitare.

Dal punto di vista editoriale De Bellis dovrà quindi difendere la credibilità di Sky nel settore news, all’interno di un gruppo che il mercato spinge sempre più sul fronte dell’entertainment.

I dati pubblicati sono a cura di Anthony Cardamone, responsabile ricerche del colosso pubblicitario Omnicom Media Group

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