Trust, la fiction su Paul Getty che attacca lo Stato italiano e salva il Sud
Bene speciale Tg Uno, Canale 5 trionfa al pomeriggio
Che gli americani avessero un debole per una certa iconografia della mafia , e non solo, non avevamo dubbi. Una delle proto-trattative fra istituzioni americane e cosche la conosciamo bene : maturò durante la seconda guerra mondiale fra Lucky Luciano, capo di Cosa Nostra Usa e gli alleati allo scopo di agevolare – qualcuno scrive - l’avanzata nell’Isola della coalizione di paesi che contrastavano il regime fascista . E prima ancora della santificazione dei giovani camorristi a firma Gomorra, abbiamo potuto contare sulle numerose celebrazioni cool del Padrino in cui si è fissata nell’immaginario collettivo una visione della mafia trend setter e virile .
Ultimo episodio plastico delle ambiguità Usa lo abbiamo vissuto proprio in questi giorni con la presenza del figlio di John Gotty al festival di Cannes ; ospitata ideata per ‘pubblicizzare’ il film di John Travolta sul ‘Capo dei capi’ americano, vale a dire il padre. In fondo la mafia ‘fashion’ serve a vendere film, libri, dischi.
In questi giorni sul canale Sky Atlantic viene proposta la fiction Trust , una serie diretta dal premio oscar Danny Boyle (il geniale ideatore di Trainspotting) di 11 puntate dedicata al rapimento del giovane Ghetty avvenuto nel 1973 per mano della mafia calabrese. Anche in questo caso- non distante dalla tesi sostenuta in “Tutti i soldi del mondo”, lungometraggio passato alle cronache anche perché i produttori hanno sostituito il protagonista Kevin Spacey a seguito delle accuse di molestie di cui fu oggetto, posticipandone cosi’ l’uscita nelle sale - la vicenda del giovane miliardario di Minneapolis è il pretesto per una riflessione sulla miseria umana dei ricchi e sulla loro tragica, sconcertante anafettività.
Protagonista e’ David Sutherland (il nonno del rapito, l’uomo più ricco del mondo) un istrionico quanto cinico e volgare miliardario raffigurato, puntata per puntata, in tutta la sua fluida doppia morale anche sessuale; giungendo a focalizzarne il sessismo, l’ omofobia e l’avarizia . Buona parte della serie è dedicata allo stile di vita e alla psicologia di quest’uomo nonché ai sontuosi e sinistri palazzi vittoriani in cui viveva, senza parlare della sua patologica avarizia.
Ma quello che ci interessa di questo film è come viene descritta l’Italietta degli anni settanta . Trachant il giudizio su magistrati (il cui ruolo specifico nella vicenda è completamente oscurato) e poliziotti definiti neanche tanto implicitamente come come ‘ambigui e tolleranti’ (proprio come accade nella versione cinematografica della storia ) con le mafie . Significativo il botta e risposta fra il detective mandato dal vecchio Paul Ghetty per ‘bypassare lo polizia italiana’ e un investigatore italiano : “per voi è una cosa abbastanza normale che rapiscano le persone ma per noi no……..”.
Ma sono i passaggi sull’Italia del sud e la rappresentazione della ‘Ndrangheta i momenti antropologicamente più interessanti, perché ci aiutano a capire cosa oltreoceano pensano – ancora - di noi. A cominciare dal ruolo di Paul Ghetty terzo – la vittima - , il quale, pur provato dalle crudeltà e angherie fisiche e morali cui e sottoposto a causa dei giorni terribili vissuti nei meandri dell’Aspromonte , trova il modo di dire compiaciuto e quasi ammirato (per la precisione in una scena in cui viene ospitato da una coppia di anziani dopo essere stato aiutato da un sequestratore a fuggire dalla prigionia ndr ) “al sud Italia la gente non ha nulla eppure è disposta a darti tutto.”
Un altro episodio riguarda il rapporto singolare fra uno dei rapitori e il giovane rampollo che si prende (si fa per dire , visto il contesto) cura di lui :”devi mangiare non devi morire” gli ripete il sequestratore e poi, non pago , adoperandosi in una filippica sul mezzogiorno :”è una terra abbandonata da tutti. Siamo poveri. Nessuno ha la minima considerazione per noi!” Se non fosse che la serie è ambientata negli anni settanta verrebbe da pensare a un indiretto riferimento al patto grillini-lega siglato in queste ore, che si è ‘dimenticato’ della questione meridionale !
L’immagine del paese che traspare è sconfortante, e tutti i peggiori luoghi comuni sull’ Italia vengono confermati , ma i distinguo non mancano, e il sud mafioso ‘ma col cuore in mano’ , sembra piacere a chi ha scritto la sceneggiatura.
Trust piace ai giovani
La prima stagione di Trust – serie TV in onda su Sky Atlantic a partire dal 28 marzo e composta da 10 episodi – è basata sulla storia del rapimento di John Paul Getty, nipote del magnate del petrolio Jean Paul Getty, avvenuto in Italia nel 1973 per mano della 'ndrangheta.
Gli episodi della serie, considerando solo le prime visioni del mercoledì e non le numerose repliche in onda in queste settimane, hanno ottenuto finora - cioè fino all’episodio n° 7, trasmesso il 9 maggio - un’audience media di 53.200 abbonati (compresi gli ascolti del canale Sky Atlantic+1, che trasmette la stessa programmazione del canale principale differita di un’ora).
Il dato di audience sale fino a 75.700 spettatori di media se si considera l’ascolto consolidato, cioè l’audience cumulata nei sette giorni successivi alla prima messa in onda degli episodi (modalità di visione tipica della piattaforma Sky, legata alla possibilità di registrare i programmi con il decoder).
Come spesso accadde per prodotti editoriali del genere fiction e serie Tv, l’episodio di lancio è stato il più seguito totalizzando un’audience di 92 mila spettatori (share 0,4%) cresciuti fino a 122.500 nei sette giorni successivi.
La serie tv è seguita in prevalenza da uomini (59% del totale) e ottiene maggior successo tra le fasce d’età più giovani: il 60% del pubblico difatti ha meno di 55 anni, mentre gli over 65 costituiscono solo il 22% dell’audience.
A livello territoriale la serie ottiene maggiori ascolti al Nord, ma va sottolineato che nelle regioni settentrionali risiede un numero maggiore di abbonati Sky: Piemonte e Lombardia sono le regioni che maggiormente contribuiscono all’audience complessiva del programma; seguono Lazio e Toscana; Calabria e Basilicata sono i territori del sud dove la serie ha maggior seguito. L’analisi è a firma Anthony Cardamone, a capo del settore ricerche della multinazionale Omnicom Media Group e dell’agenzia di comunicazione di impresa Klaus Davi and company.
Spigolature
Speciale Tv 7 a cura del Tg Uno diretto da Andrea Montanari porta a casa Rai1 Tv7 convince 900.000 spettatori con il 10.6% di share.
Pomeriggio super per Canale 5, rete diretta da Giancarlo Scheri. Vediamo i dati. Il Grande Fratello segna il 21.5% con 2.292.000 spettatori, Amici di Maria De Filippi porta a casa il 20.5% con 2.204.000 spettatori e Il Segreto incassa il 21% con 2.244.000 spettatori. Non solo : Pomeriggio Cinque ha fatto compagnia a 1.691.000 spettatori con il 16.9% nella prima parte, a 1.792.000 (17%) nella seconda e a 1.781.000 (15.5%) nella terza di breve durata.
Bene su Nove Fratelli di Crozza che ha catturato l’attenzione di 1.068.000 spettatori (4.6%).