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Cinefestival
Kalat Film Festival: Barbieri "Vivere il cinema ogni giorno"

Il regista Ungherese ha inaugurato il Kalat Film Festival
Al via la rassegna nissena del cortometraggio, una maratona di 3 giorni con  ospiti internazionali.
Taglio del nastro al Teatro Margherita 
 
Si è inaugurata  la VI edizione  del Festival Internazionale del cortometraggio con una Masterclass del Maestro ungherese Lajos Koltai.

Il regista, doppio premio David di Donatello, ed in nomination per l’Oscar della fotografia di films come “Malena” ed “Il pianista sull’Oceano”, film diretti da Giuseppe Tornatore, ha incontrato gli studenti alla Biblioteca Scarabelli che per circa 3 ore hanno seguiti rapiti il suo intervento. Molti gli  aneddoti raccontati ma soprattutto molti i suggerimenti preziosi a tutti coloro che vorranno intraprendere la carriera cinematografia dietro le cineprese.
 
Il regista ha incontrato gli studenti alla Biblioteca Scarabelli che per circa 3 ore hanno seguito rapiti il suo intervento. Molti gli  aneddoti raccontati ma soprattutto molti i suggerimenti preziosi a tutti coloro che vorranno intraprendere la carriera cinematografia dietro le cineprese. Il Kalat, infatti, sta investendo nella formazione di un vivaio di giovani proposte cinematografiche attraverso il perfezionamento di un progetto Erasmus calibrato sui giovani talenti dai 16 ai 25 anni.
 
In serata alla presenza del Sindaco di Caltanisetta, Giovanni Ruvolo, al Presidente del Kalat Fernando Barbieri, e al regista Fabio Masi, Koltai  ha poi tagliato il nastro del Teatro Margherita dando così il via ufficiale alla rassegna che trasformerà per 3 giorni Caltanissetta nella capitale internazionale del Cortometraggio.
La serata, presentata dall’attrice emergente Annalisa Insardà è poi proseguita con la visione dei cortometraggio in concorso e del mediometraggio del registra Fabio Masi “Il Decalogo di Vasco”, presentato lo scorso anno al Festival Internazionale del Cinema di Venezia.


Fernando Barbieri, lei è il Presidente dell’associazione che organizza il Kalat che  è senza dubbio un punto fermo nel panorama internazionale delle rassegne del cortometraggio. Un evento che chiama a raccolta i giovani talenti da tutto il mondo. Quest’anno anche dall’Iraq. Quale è il segreto di tanto successo?

Il Kalat rappresenta per tutti un momento di incontro e di confronto e quindi di crescita professionale. Molti tra i vincitori delle passate edizioni sono oggi registi affermati. Il concorso anche in ambito internazionale è conosciuto come severo e rigoroso in quanto premia soltanto il talento e il merito. E questo è senza dubbio un fattore che fa la differenza. La meritocrazia fa sempre la differenza. Sei anni fa quando insieme a Laura Abbaleo abbiamo dato vita a questa rassegna, creando prima l’Associazione Cinematografica e Culturale e Laboratorio dei Sogni, insieme ad un Consiglio Direttivo ed un gruppo di soci fondatori, nessuno avrebbe immaginato che ci saremmo affermati in ambito internazionale. Nel corso delle edizioni la manifestazione ha avuto anche modo di costituire una rete di contatti europei con altri Festival mondiali come il Paszmany Film Festival di Budapest, il Film Forum di Olsztyn (Varsavia), il Mittel Cinema Fest di Bratislava, Cracovia, Praga e Budapest, il Just good film di Yaroslavl di Mosca. 
Ci dicevano che eravamo … dei sognatori. Invece, abbiamo vinto la nostra sfida: quest’anno abbiamo registrato il boom di iscrizioni. Sono, inaffatti, 401 i corti in concorso provenienti da 36 Paesi e nonostante una guerra in corso c’è anche un corto dall’Iraq. Inoltre, tutti i partecipanti si iscrivono a loro spese. Questo è per noi è uno dei più grandi e immediati riconoscimenti.

Cosa vi spinge a fare opera di mecenatismo?

L’arte, e quindi il cinema nel nostro caso, deve essere vissuta ogni giorno ed i giovani incoraggiati e sostenuti nella loro passione, ma devono trovare l’ambiente, i maestri giusti a indirizzarli e in questo i concorsi sono il luogo ideale per confrontarsi con le altre culture e i diversi modi di intendere il cinema. Ecco perché abbiamo creato il Kalat, che, inoltre, sta anche investendo nella formazione di un vivaio di giovani proposte cinematografiche attraverso il perfezionamento di un progetto Erasmus calibrato sui giovani talenti dai 16 ai 25 anni. La rassegna cinematografica è nata proprio con la finalità di promuovere il cortometraggio come forma espressiva per lo sviluppo delle potenzialità dei linguaggi artistici dei nuovi media e per la risposta alle esigenze di crescita culturale dei giovani registi emergenti, che continuano a stupire con le loro capacità creative.

Il Kalat è senza dubbio vivo da sei anni anche grazie alla vostra costanza e dedizione. Quale è il risultato raggiunto che più vi inorgoglisce?

Aver promosso negli anni il più completo e gratificante scambio di esperienze fra giovani registi di tutto il mondo, in incontri che rappresentano un arricchimento nell’apprendimento per ciascuno di loro. Alla nostra manifestazione partecipano ragazzi australiani, ungheresi, iracheni.
Questo è per noi un traguardo importantissimo. Sono soprattutto loro a dare la forza a noi di proseguire in questo meraviglioso percorso che vuole essere un aiuto ad agevolare il loro inserimento nel mondo artistico. 

Come è organizzato il Festival?

Le selezioni prenderanno avvio giovedì 14 e si svolgeranno fino al venerdì 15. Il 16, nel corso della Serata di Gala al Teatro Margherita si premieranno i vincitori delle diverse categorie. La giuria è di alto profilo, il Presidente è il giornalista regista di Unomattina Maurizio Amici, gli altri giurati: Mariano Sabatini, Susanna Pifferi, Michele Sità. Il Direttore Artistico dell’evento è il giornalista Roberto Giacobbo, vice Direttore di Rai 2, il regista Ugo Gregoretti ne è il Presidente Onorario. 
Al vincitore verrà assegnato il premio “Antenna d’oro”.
Un altro prestigioso premio al miglior corto in presa diretta sarà quello assegnato da Gilberto Martinelli in rappresentanza del GTCS , il Gruppo tematico per la cinematografia sonora.
Altro premio, quello offerto dalla Chimney society di Varsavia, partner del festival, verrà assegnato alle categorie del festival consistente nell’ultima pubblicazione Chimney sulle principali film commissions di tutta Europa. Inoltre, tra le numerose categorie presenti al Festival una in particolare modo lo rappresenta: la categoria “Io, diverso da chi?” che sviluppa i temi contro il pregiudizio e la discriminazione dei soggetti socialmente deboli.

Quali le novità di questa edizione?

Senza dubbio la presenza di Koltai con la sua masterclass a numero chiuso per tutti i professionisti e gli appassionati di cinema che saranno interessati a questo speciale evento culturale. 
Inoltre sottolineo la presenza dell’Esercito Italiano che presenterà un corto fuori concorso. Il video, verrà proiettato sabato 16, durante la serata conclusiva della rassegna, nel corso della quale verrà consegnata una targa al Generale Mauro D’Ubaldi, Comandante della Brigata “Aosta”, come riconoscimento del lavoro svolto nell’Isola dagli uomini e dalle donne della Forza Armata. Nella stessa giornata di sabato, sin dal primo mattino, l’Esercito porterà a Caltanissetta un Lince, il veicolo blindato tattico leggero e multiruolo, “fedele compagno” dei nostri militari nelle operazioni in Italia e all’estero.
E poi tanti ospiti: Gianni Ippoliti, Sarah Maestri, Annalisa Insardà, Rosaria Renna ed il regista del Decalogo di Vasco Fabio Masi, che sarà intervistato dalla giornalista comunicatrice Sabrina Parisi. 

Qual è il costo del biglietto per assistere alla rassegna?

L’ingresso è libero, sia per assistere alle selezioni che per la serata finale. Vi aspettiamo!

Didascalia foto 25  Lajos Koltai, Fabio Masi, Annalisa Insardà e Fernando Barbieri

Didascalia foto 38  Sul palco del teatro Margherita il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, Lajos Koltai, Annalisa Insardà, Fernando Barbieri, Agnes Ludman interprete

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