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Cinefestival
Les Ogres della francese Léa Fehner vince a Pesaro

Les Ogres

IL FILM FRANCESE VINCE IL PREMIO LINO MICCICHÉ PER IL MIGLIOR FILM DEL 

CONCORSO PESARO NUOVO CINEMA

Menzioni speciali a:

 Per un figlio di Suranga Deshapriya Katugampala

David di Jan Tesitel

 


TUTTI I PREMI DELLA 52 MOSTRA DEL NUOVO CINEMA

Sono stati annunciati oggi i premi dell’edizione 52 della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro:

 

CONCORSO PESARO NUOVO CINEMA 2016 - PREMIO LINO MICCICHÈ

 
Sezione a concorso con otto opere prime o seconde in anteprima mondiale, internazionale o italiana. Il comitato di selezione – formato da Pedro Armocida, Paola Cassano, Cecilia Ermini, Anthony Ettorre e Michela Greco – ha visionato centinaia di film per arrivare a segnalare le opere cinematograficamente più libere, più nuove, lontane anche dall’idea che si ha dei film “da festival”. Attraverso un percorso lineare e coerente, infatti, si passerà dal ritratto corale di una grande compagnia di teatranti della francese Léa Fehner con il suo Les Ogres (con Adèle Haenel, l’interprete de La fille inconnue dei fratelli Dardenne presentato all’ultima edizione del Festival di Cannes e vincitrice del Premio César come migliore attrice per il film The Fighters - Addestramento di vita di Thomas Cailley) allo sguardo etnologo dell’africano Christopher Kirkley con Akounak Tedalat Taha Tazoughai, passando per il toccante viaggio nella più recondita provincia cinese di Bi Gan nel suo Kaili Blues (Miglior regia al festival di Locarno – Cineasti del presente), fino al percorso interiore di un giovane affetto da disturbi psichici che, una volta scappato da casa per raggiungere Praga, sperimenterà nuove forme di solitudine in David di Jan Těšitel. Il viaggio – che sia on the road o interiore – è il filo conduttore dei film della selezione. Ed è quello che affronterà anche la giovanissima protagonista (interpretata dell’esordiente Moriah Blonna di cui sentiremo parlare presto) di The Ocean of Helena Lee dell’americano Jim Akin, nella dolorosa elaborazione del lutto materno. Un film, quest’ultimo, in cui la seconda protagonista è la musica con la colonna sonora scritta dalla cantautrice Maria McKee, moglie del regista. Ma la Mostra del Nuovo Cinema è anche politica, nel senso più primordiale del termine, e critica sociale. Ed è proprio su questa linea che si muovono gli ultimi due film del concorso: il brasiliano Where I Grow Old di Marilia Rocha che, attraverso due complessi ritratti femminili, ci offre il punto di vista di due portoghesi nel Brasile di oggi, e l’egiziano In The Last Days Of The City di Tamer El Said in cui emerge preponderante il disperato tentativo di “normalità” in un paese sconvolto dalla cosiddetta “Primavera araba”. In continuità con questi ultimi anche Per un figlio di Suranga Deshapriya Katugampala, immigrato di prima generazione dello Sri Lanka, cittadino italiano, che rappresenterà l’Italia in concorso. Il film, infatti, ci mostra le difficoltà e i conflitti culturali di una piccola comunità relegata ai margini della società che lotta per la sopravvivenza. Attraverso il complesso rapporto fra Sunita, cinquantenne cingalese trapiantata nella provincia nordica italiana, e il figlio adolescente – che rappresenta un perfetto esempio di ibridazione culturale –, Per un figlio diviene metafora di un’Italia interculturale con tutte le sue difficoltà. A giudicare il miglior film sarà la giuria composta dagli studenti provenienti dalle università con corsi di cinema insieme a colleghi delle principali scuole di cinema, presieduta da Roberto Andò.

 

La giuria, composta da sedici studenti provenienti dalle Università di cinema italiane: Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Alma Mater Studiorum -   Università di Bologna, Università degli Studi di Salerno, Università degli studi di Milano, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Università degli Studi di Chieti e Pescara, ha assegnato dopo intense discussioni il Premio Lino Micciché per il miglior film del Concorso Pesaro Nuovo Cinema a:

Les Ogres di Léa Fehner

 (Francia, 2015, 144’)

Con la seguente motivazione -“Per raccontare con efficacia le molteplici sfumature della vita, che prendono forma nella rappresentazione di un variopinto microcosmo; per la sua narrazione acrobatica e dinamica che avvolge lo spettatore in un girotondo di note, colori ed emozioni; per l'incisività dei dialoghi che restituiscono la malinconia dell'esistenza; per farsi specchio sognante dell'essenza artistica della natura umana”-  la giuria della 52. Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro assegna all'unanimità il premio Lino Miccichè al film Les Ogres  di Léa Fehner”.

 

Inoltre, la giuria ha deciso di assegnare due menzioni speciali:


1) a Per un figlio di Suranga Deshapriya Katugampala (Italia, 2016, 74’): per l’emozionante racconto di un’intimità che si impone sullo schermo come autentico ritratto sociale; per il suo verismo che sfuma in una seducente mappa simbolica; e per l'interpretazione della protagonista, che racchiude nei suoi affanni e nei suoi sguardi silenziosi la fatica del percorso verso una piena multiculturalità.

2) a David di Jan Tesitel (Repubblica Ceca 2015, 78’): per la sua coerenza stilistico-formale; per il suo sguardo audace sull'incomunicabilità dei sentimenti; per il suo attore protagonista in grado di far emergere con estrema verità la complessità del suo personaggio e ad imprimere al film una tensione psicologica sempre vibrante.

 

 

 

 

PREMIO DEL PUBBLICO

Alla Mostra di Pesaro, la sezione Cinema in Piazza propone una selezione dei titoli presenti nelle sezioni principali del festival adatti per un pubblico meno specializzato ma altrettanto curioso. Gli spettatori della “piazza” dell’edizione 2016 sono stati chiamati a votare alla fine di ogni proiezione e il vincitore del Premio del Pubblico verrà annunciato domani.

 
 
 
(RI)MONTAGGI - IL CINEMA ATTRAVERSO LE IMMAGINI
ANNUNCIATO IL VINCITORE DI QUESTA SEZIONE:
MANNEQUIN DI RICK NIEBE
 
 E’ stato annunciata l’opera vincitrice del concorso, tra i sette selezionati: Mannequin di Rick Niebe. “Abbiamo apprezzato la collisione di materiali eterogenei e voluto premiare l’azzardo di un progetto che, a differenza degli altri lavori, non si è fatto assorbire dal testo originale”, ha concluso Tommaso Isabella.

 

 


Si è svolto questa mattina in Pescheria – Centro Arti Visive l’incontro con Irina Borisova, Aksin’ja Gog, Oleg Kirichenko, Ella Manzheeva, per la sezione Cinema russo/sguardi femminili. La referente della direzione dei programmi internazionali, Irina Borisova, ha ricordato la longeva collaborazione con il festival di Pesaro che quest’anno è approdata alla categoria delle giovani esordienti. Ella Manzheeva ha presentato il suo debutto cinematografico, Cajki (The Gulls), il dramma personale di una donna costretta a riesaminare le proprie scelte di vita. La decisione di ambientare il film in Calmucchia, area di provenienza della regista, ha generato una riflessione sulle repressioni staliniane subite dal popolo calmucco e sulla difficoltà di mantenere intatta la propria autenticità culturale. Putesestvie Fedora Po Moskve Nacala XXI Veka (Fedor’s Journey Through Moskow at the Turn of the XXI Century) è invece l’ottavo cortometraggio della giovane Aksin’ja Gog, nonché suo lavoro di diploma, una “favola contemporanea ambientata a Mosca e mediata dallo sguardo di un bambino”. Interviene infine Oleg Kirichenko, produttore del film Pron Ljubov’ (About Love) di Anna Melikjan che verrà proiettato questa sera in Piazza del Popolo. Il film intreccia le storie di vari personaggi, avendo come fil rouge il tema dell’amore, cui si riserva uno sguardo ironico e divertente. Da una sollecitazione del direttore del Festival, Pedro Armocida, il dibattito si apre al tema degli aiuti statali. “Il 2016 è stato decretato l’anno del cinema russo e infatti sono stati finanziati numerosi progetti di autori esordienti”, afferma Oleg Kirichenko. “Ma oltre a questo tipo di contributi - puntualizza Irina Borisova -  il Ministero della Cultura della Federazione Russa, incentiva anche lo sviluppo di progetti cinematografici all’estero”. Infine fanno parte della stessa sezione, Pionery-Geroy (Pioneer Heroes) di Natal’ja Kudrjasova e Kira di Vladlena Sandu, il primo ritratto di una generazione disincantata che ha sostituito al sogno di imprese gloriose, un desiderio di stabilità; il secondo percorso di una ragazza che ritrova la libertà dopo l’esperienza del carcere minorile.

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