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“Lo chiamavano Jeeg Robot” si aggiudica il premio Sesterzio d’Argento

di Andrea Cianferoni

“Lo chiamavano Jeeg Robot” si aggiudica il premio Sesterzio d’Argento
Ad Alessandro Haber va il riconoscimento “Romani si diventa”
 

Grande cinema, spettacolo e cultura si fondono in un tutt’uno nel premio cinematografico il “Sesterzio d’Argento”,  nato con lo scopo di celebrare Roma e il cinema d’autore, per l’importante ruolo che la capitale ha da sempre avuto nel cinema contemporaneo. Sede della quindicesima edizione del premio è la meravigliosa villa Agrippina - che apparteneva alla madre dell'imperatore Nerone, una famosa imperatrice romana - alle pendici del Gianicolo, trasformata ormai da qualche anno in un raffinato Hotel 5 stelle lusso appartenente alla catena alberghiera Gran Melià. La giuria composta da Adriano Amidei Migliano, Silvia D’Amico, Alessandra Levantesi e Michele Placido ha assegnato, durante una cena di gala preparata dallo chef Alfonso Iaccarino e realizzata grazie al prezioso contributo di Montblanc e Champagne Vranken-Pommery, il premio speciale “Romani si diventa” 2016 ad Alessandro Haber, per l’alta qualità del lavoro svolto e per aver scelto Roma come città di adozione.

Haber, nasce a Bologna il 19 gennaio del 1947 da padre ebreo e madre italiana. A nove anni ritorna in Italia con la famiglia dopo un'infanzia trascorsa in Israele. Nel 1967 ottiene la parte di Rospo nel film “La Cina è vicina” di Marco Bellocchio, che gli procurerà un discreto successo e lo farà notare da Pupi Avati che gli offrirà il ruolo di protagonista in “Regalo di Natale” e “La rivincita di Natale”. Haber si è cimentato in ruoli drammatici e comici e in questo ambito va ricordato il suo ruolo in “Fantozzi subisce ancora”, nei panni di un chirurgo molto particolare, ma anche l'interpretazione del vedovo che, in “Amici miei - Atto II°”, finisce vittima del prof. Sassaroli – interpretato da Adolfo Celi - che finge di essere stato per anni l'amante della sua defunta moglie, Adelina. Negli anni novanta recita in “Parenti serpenti” del 1992 di Mario Monicelli, e in quattro film di Leonardo Pieraccioni: I laureati, Il ciclone, Fuochi d'artificio e Il paradiso all'improvviso.  

Numerosi i ruoli interpretati a teatro. Nel 2006 si aggiudica il Premio Gassman come miglior attore per l'interpretazione di “Zio Vanja” nell'omonimo testo di Anton Čechov. Ad aggiudicarsi il premio Sesterzio d’Argento – Roma il Set nella Città al Gran Meliá Rome Villa Agrippina” 2016 è stato invece Gabriele Mainetti con il suo  “Lo chiamavano Jeeg Robot”. Un film rivelazione che ha messo d’accordo critica e pubblico, campione di incassi che ha già totalizzato dopo la tredicesima settimana di proiezione 5 milioni di euro e che ha vinto in Italia tutto quello che si poteva vincere: David di Donatello, Globo d’Oro, Ciak d’oro e ha ottime probabilità di portare a casa anche i Nastri d’Argento tra qualche settimana al Teatro Greco di Taormina. 

 

 

 

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