Pesaro: il futuro del nuovo cinema tra estetica e politica

DIALOGHI ALLA 52. MOSTRA DEL NUOVO CINEMA:
“ IL FUTURO DEL NUOVO CINEMA #3”, TRA ESTETICA E POLITICA 
 
Tra estetica e politica e tra passato e presente, questo il futuro del nuovo cinema, di cui si è parlato questa mattina (dopo i due convegni dell’anno scorso) in Pescheria – Centro arti visive, durante la prima tavola rotonda della 52. Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro: “Il futuro del nuovo cinema #3”. “L’idea del nuovo cinema non è necessariamente legata al nuovo, può essere anche un nuovo modo di riscoprire il passato” – così ha esordito Gianmarco Torri, membro del comitato scientifico della Mostra. Una posizione, questa, condivisa da tutti gli studiosi e operatori culturali che hanno preso parte alla ricca discussione, apportando sostanziali contributi. Un passato riscoperto, visto con nuovi occhi e lontano da categorie sorpassate che sono legate ad antiche convenzioni. Come quelle imposte dall’Arte povera degli anni Sessanta e Settanta, ad esempio, che ha condizionato gran parte dell’arte contemporanea di allora. “È grazie al lavoro di storiche d’arte che hanno riscoperto il lavoro di molti artisti che in quegli anni si occupavano di tanto altro, concedendo loro anche la giusta valenza artistica, che oggi si conoscono le opere di un cinema d’artista e sperimentale, altrimenti perduto” –  sottolinea Annamaria Licciardello,  che lavoraun come programmatrice in Cineteca nazionale. Quel cinema d’artista “nuovo” all’interno del quale si è formato uno dei più importanti e poliedrici autori contemporanei come Virgilio Villoresi (autore della sigla del Festival a cui è stato dedicato anche un omaggio). “L’idea del nuovo cinema è quella di andare oltre il cinema per mettere in discussione il cinema stesso”, spiega il docente universitario d’adozione francese Dario Marchiori, parafrasando le parole del cofondatore della Mostra Bruno Torri. Ma il nuovo cinema nasce da un’esigenza politica, così come “politica è la scelta della programmazione di un festival”,  mette in luce Eva Sangiorgi (direttrice del Festival dell’Università Autonoma del Messico). “Il nostro obiettivo è quello di legare il cinema internazionale con quello nazionale, per questo abbiamo un concorso riservato al cinema straniero, ed un altro dedicato alla sola cinematografia messicana”, prosegue la Sangiorgi, sottolineando come una scelta estetica comporti una responsabilità politica. Estetica che si avvale tanto dell’aspetto contenutistico quanto, a maggior ragione, di quello formale. Ed è proprio sulla forma che si è concentrata la seconda parte del dibattito. In una sorta di richiamo all’autonomia e alla libertà formale, infatti, Cecilia Ermini (componente del comitato di selezione dei film  del Concorso della Mostra) ha presentato Kaili Blues di Bi Gan – in programmazione domani all’interno del Concorso Pesaro Nuovo Cinema – come “un’opera con un’attenzione formale incredibile”. Ma andare oltre il cinema vuol dire anche ripensare a questo anche nella stessa fruizione, che non è più riservata ai cosiddetti cinefili – ormai in via d’estinzione, forse – ma ad un pubblico più variegato. “Il cinema come ricerca, che si avvicini alle esperienze”, ha proposto Ivelise Perniola, riportando la sua esperienza come docente universitaria. Ed è proprio ciò che ha cercato di fare Daniela Persico con la sua rivista Film Idee, con cui annualmente organizza una rassegna estiva in cui invita registi di cui si è discusso durante la stagione cinematografica, per farli dialogare con alcuni giovani lettori, accuratamente selezionati. Un esempio, quest’ultimo, di come la cinefilia, in fondo, persiste anche tra le giovani generazioni.
 

52. MOSTRA DEL NUOVO CINEMA
Il programma di lunedì 4 luglio
 
 

La giornata di lunedì 4 luglio della 52. Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, prende il via la mattina alle 9,30 con il programma a cura della GAM, con Wvlnt (Wavelenght For Those Who Don’t Have The Time) di Michael Snow e Cani Lenti di Franco Vaccari. Si prosegue alle 10,00 con l’incontro Satellite - Visioni per il cinema futuro, in cui interverranno alcuni autori dei film della sezione Satellite e i curatori Anthony Ettore, Annamaria Licciardello, Mauro Santini e Gianmarco Torri.
Il programma al Teatro Sperimentale, invece,  si apre alle 15,00 con il Film in Concorso Kaili Blues di Bi Gan – un toccante viaggio nella più recondita provincia cinese – e prosegue alle 17,00 con le Proiezioni Speciali Frammento 53 di Carlo Gabriele Tribbioli e Federico Lodoli e Covered With The Blood Of Jesus di Tommaso Cotronei alla presenza dei registi – due documentari che raccontano l’Africa con sguardi diversi, il primo sulla vita delle popolazioni sul Delta del Niger macchiato dall’estrazione del petrolio, il secondo con un apologo sulla violenza della guerra attraverso i racconti dei generali delle diverse guerre in Liberia. Alle 21,00, per la sezione Romanzo Popolare, sarà presentato il poliziottesco  Milano Calibro 9 di Fernando Di Leo, mentre alle 22,45, per il Critofilm, Jean Epstein, Young Oceans Of Cinema di James June Schneider – ritratto dell’autore e teorico del cinema d’avanguardia Jean Epstein.
Nella Sala Pasolini, invece, si inizia alle 15,00 con il Critofilm:  Per Luchino Visconti, [7° puntata, “Il Grande Serraglio”] di Caterina d’Amico, Vieri Razzini, L’Officina Filmclub e Visual Essays: Origin Of Film di Al Razutis. Si prosegue alle 17,30 con il primo appuntamento di Lezioni di Storia - Videoteppismi: storie e forme del video di lotta, con Lottando La vita. Lavoratori Italiani a Berlino di Videobase (Anna Lajolo, Guido Lombardi, Alfredo Leonardi).
La sera, alle 21,45 in Piazza del Popolo, verrà proiettato il film in Concorso The Ocean Of Helena Lee di Jim Arkin.
Il programma della giornata si chiude con il consueto Dopofestival – Il muro del suono, alle 24,00 a Palazzo Gradari con Blowin’ Jazz Group.