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Cinefestival
Ritrovata la Triumph che Mastroianni guidava ne "la dolce vita"

di Andrea Cianferoni


Ritrovata la Triumph della Dolce Vita guidata da Marcello Mastroianni
Alla vigilia del ventesimo anniversario dalla scomparsa dell’attore romano. L’auto sarà esposta a Roma alla Direzione Generale per il Cinema

 

A 56 anni dall’uscita del film che ha segnato la storia del cinema e consacrato il mito di Federico Fellini è stato ritrovato uno dei simboli della “Dolce Vita”, la Triumph TR3A nera su cui il giornalista Marcello Rubini - interpretato da Marcello Mastroianni - sfrecciava per le vie di Roma in cerca di scoop, seguito da un codazzo di paparazzi. Il merito va all’ex parlamentare bolognese Filippo Berselli che ha rivelato di non essersi accorto subito del tesoro su cui aveva messo le mani: da sempre appassionato di auto d’epoca, si è imbattuto in una vendita nelle Marche di una Triumph con vecchia targa “PS”, che dal libretto di circolazione risultava immatricolata nel 1956. Ed è qui che nella testa di Berselli suona un campanello, perché la seconda serie del modello TR3A sarebbe entrata in produzione soltanto un anno dopo, nel 1957. Una ricerca al Pra ha quindi consentito di risalire al certificato originale di immatricolazione, che data la fabbricazione al 1958 e indica una targa molto particolare, quel “324229 Roma” che campeggiava sul bolide guidato da Mastroianni. Un esame più approfondito della documentazione ha dato la conferma: dopo vari passaggi, l’auto era stata acquistata dalla Film Riana, la casa di produzione cinematografica di Angelo Rizzoli che aveva prodotto “La Dolce Vita”. Attualmente in restauro conservativo nella carrozzeria Racing Color di Coriano, in provincia di Rimini, la vettura verrà esposta, tra il 15 e il 31 luglio nell’ambito dell’evento «Effetto notte - Amarcord 35MM», davanti alla sede della Direzione Generale per il Cinema in piazza Santa Croce in Gerusalemme a Roma, celebrando in anticipo i 20 anni dalla morte di Mastroianni, avvenuta il 19 dicembre 1996, anche con una mostra fotografica intitolata «Caro Marcello». Ma la mostra di Roma non è l’unica esposizione a celebrare il talento del grande attore romano. In Svizzera, nella cittadina di Sion, alla Maison du diable Cinéma et Culture visuelle, ha inaugurato da poco una mostra di fotografie e poster originali d‘epoca appartenenti alla Fondazione Fellini che vuole sottolineare la forte relazione tra il regista Federico Fellini e il suo alter ego preferito. Grazie ad un importante partner come la Cinémathèque Suisse, i visitatori hanno la possibilità di osservare fotografie e poster accompagnati da testi, interviste, estratti di film. Ad accompagnare la mostra, un catalogo curato dal Presidente della Fondazione Fellini Stéphane Marti e dal direttore del centro culturale Nicolas Rouiller. 

L’intreccio dei personaggi

L’intreccio di personaggi legati al cinema di quel periodo non finisce qui. Il primo proprietario, infatti, era Armando Berni, nipote prediletto del re delle fettuccine Alfredo dell’omonimo celebre ristorante di piazza Augusto Imperatore, frequentato dal jet set dell’epoca. Nei mesi successivi fu Berni a intestare la Triumph a Maurizio Conti che, oggi ottantunenne farmacista, a quel tempo si dilettava a fare l’attore: qualche particina nel cinema «Peplum», poi con Mastroianni nel «Bell’Antonio» e persino una comparsata nel capolavoro felliniano con la mitica Anita Ekberg. Racconta oggi: «Ero giovane e Roma era il centro del mondo. Fisicamente non ero malaccio e cominciarono a propormi di fare qualche ruolo: mi divertivo, mi pagavano bene e avevo modo di conoscere tanta bella gente.

Frequentavo il ristorante Alfredo e con Armando eravamo molto amici. Fu lui a chiedermi di fargli da prestanome - ricorda la vera storia di quel passaggio di proprietà - forse perché aveva altre auto intestate, ma io la sua spider non l’ho mai guidata! In seguito seppi che Armando l’aveva venduta alla produzione Riama e, quando mi ritrovai sul set come comparsa, mi vantai con gli amici che la macchina guidata da Mastroianni nel film era stata mia. Un gioco da ragazzi...». 


Ritrovata per caso l’iconica Triumph guidata da Mastroianni in ’La Dolce Vita’
Ad acquistarla, senza saperlo, l’ex senatore Filippo Berselli, risalito a un errore nel libretto di circolazione


Pagata circa 30 mila euro, l’iconica Triumph verrà adesso restaurata da cima a fondo per tornare a macinare chilometri sulle strade, ma prima, in omaggio a colui che l’ha resa famosa, sarà esposta, dal 15 al 31 luglio, davanti alla sede della Direzione Generale per il Cinema di piazza Santa Croce in Gerusalemme, a Roma, nell’ambito della sesta edizione della kermesse “Effetto notte - Amarcord 35MM”, celebrando un po’ in anticipo i 20 anni dalla morte di Mastroianni, datata 19 dicembre 1996. 


A 20 anni dalla morte dell’attore italiano Marcello Mastroianni, la Fondazione Fellini organizza una mostra di cinque mesi per onorare la carriera dell’attore. Mastroianni, soprannominato il “Latin lover” da alcuni critici, è stato un attore camaleontico, appassionato del suo lavoro e sempre pronto a scontentare e sorprendere il suo pubblico. In 50 anni di carriera, ha recitato in più di 150 film, in svariati ruoli come il giornalista di gossip in La Dolce vita, un impotente in Il Bel Antonio, un seduttore irresistibile in Casanova 70, un marito tradito in Divorzio all'italiana o un omosessuale ai tempi del fascismo in Una Giornata particolare. L’attore ha iniziato la sua carriera in teatro, sotto l’ala del regista Luchino Visconti. Ha poi recitato con i più famosi registi, tra cui: Fellini, Visconti, Antonioni, Demy, Ferreri, De Sica, Blier e De Oliveira. Inoltre, durante la sua straordinaria carriera ha avuto l’opportunità di recitare con le attrici più belle: Lucia Bosè, Jeanne Moreau, Claudia Cardinale, Brigitte Bardot, Ursula Andress, Faye Dunaway, Catherine Deneuve, Monica Vitti, Shirley MacLaine. A rendere omaggio alla carriera dello straordinario Mastroianni, è dunque la diversità di ruoli scelti, la sua reale e profonda passione per la recitazione. Lui che si considerava un turista di lusso nella sua sceneggiatura e che si annoiava nella vita reale al di fuori del palcoscenico. Questa mostra, non è solo un modo per celebrare un incredibile attore come Mastroianni, ma è anche l'opportunità di mostrare parte del materiale appartenente all’enorme collezione della Fondazione Fellini, in particolare le fotografie che mostrano la forte relazione tra il regista Federico Fellini e il suo alter ego preferito. Grazie alla collezione custodita e Sion e a un'importante partner come la Cinémathèque Suisse, si avrà l’opportunità di osservare fotografie e poster originali accompagnati da testi, interviste, estratti di film e in fine da un recente documentario. Ad accompagnare la mostra, vi sarà un nuovo catalogo curato dal Presidente della Fondazione Fellini Stéphane Marti e dal direttore del centro culturale Nicolas Rouiller. Dichiara il Cav. Stéphane Marti, Presidente della Fondazione Fellini " Durante mezzo secolo di carriera e più di 150 film, Marcello Mastroianni ha portato al cinema una presenza inimitabile e familiare, fatta d'eleganza malinconica, d'ironia e raffinatezza naturale, - l'italianità fatta uomo. La Fondazione Fellini prolunga con questa mostra il ciclo creato in omaggio a Federico Fellini (Maison du diable Cinéma et Culture visuelle, Sion, e Museo Fondazione Ludwig di Coblenza del 2013) e a Giulietta Masina (Teatro dei Dioscuri, Roma, nel 2014)".

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