Cronache

A Roma il pusher vuole farsi vedere, e poi c'è il "citofono"

 

Roma, 23 gen. (askanews) - Droga, soprattutto cocaina, marijuana e hashish, le più richieste sulla piazza romana, girano ovunque e tramite canali diversi a seconda della zona di spaccio. Ma i tempi sono cambiati: oggi lo spacciatore non ha paura di farsi vedere. Mariangela Sciancalepore, vice-questore aggiunto della Polizia di Stato, dirigente della sezione narcotici della squadra mobile di Roma."La differenza anche, se ci facciamo caso, tra i pusher di un tempo e quelli di oggi. Prima un pusher si nascondeva per spacciare la sostanza stupefacente, per fumare una canna ci si nascondeva, ora non ci si nasconde più, il pusher vuole essere riconosciuto, il giovane che porta un'arma vuole essere riconosciuto, si fa fotografare, si posta su un profilo social con l'arma in mano"."Le piazze di spaccio si distinguono in due tipi, quelle strutturate, come San Basilio e Tor Bella Monaca, prevedono un sistema di spacciatori, di vedette di capi piazza - ha spiegato, sottolieando - Poi ci sono quelle piazze dove ci sono piccoli gruppi di ragazzi che si improvvisano spacciatori, utilizzando anche il sistema whatsapp, della messaggistica telefonica, quello che volgarmente viene detto 'del citofono', ossia del telefonino della piazza, che gli spacciatori si passano tra di loro ed è l'unico numero che i clienti hanno per chiamare e ricevere sostanza stupefacente".