Cronache

Accusato di estorcere denaro il "paladino antimafia" Maniaci

 

Roma, (askanews) - Con i suoi tg di Telejato, piccola emittente di Partinico, in provincia di Palermo, Pino Maniaci era diventato il simbolo di un giornalismo contro la mafia, i poteri forti, e il malaffare. Un'immagine che gli era valsa l'inserimento nella lista dei 100 eroi dell'informazione mondiale. Ma il direttore dell'emittente è ora indagato dalla Procura di Palermo e gli è stato notificato il divieto di dimora nelle province di Palermo e Trapani: avrebbe ricevuto somme di denaro e agevolazioni dai sindaci di Partinico e Borgetto, al fine di evitare commenti critici sull'operato delle amministrazioni.Il suo nome è finito in un'inchiesta sulla mafia di Borgetto avviata nel 2012. Mentre i carabinieri ascoltavano gli esponenti dei clan stringere accordi, nelle intercettazioni sarebbe spuntato Maniaci. A sorprendere gli inquirenti, l'ostentazione da parte del giornalista, di una sensazione di intoccabilità, derivante dal suo impegno antimafia. Un atteggiamento che il procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, ha definito "disprezzo verso le forze dell'ordine e le istituzioni".Fondamentale il ruolo delle intercettazioni. L'episodio più significativo è dello scorso dicembre, quando Maniaci ricevette la telefonata del presidente del Consiglio Matteo Renzi, solidale nei suoi confronti dopo aver subito l'impiccagione di due cani, inteso come atto intimidatorio della mafia. Maniaci, dopo quel colloquio parlando al telefono con una persona commentò:"Tutti in fibrillazione sono, mi ha telefonato anche quello str.... di Renzi".Maniaci ha alle spalle precedenti, tra cui l'accusa di esercizio abusivo della professione medica, avrebbe inoltre mantenuto rapporti e ricevuto regali da quegli stessi personaggi che attaccava nei suoi tg.Dopo la notizia dell'indagine, Maniaci si è difeso parlando di una vendetta per le sue inchieste sulla Sezione misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, ma l'indagine a suo carico è precedente.