Cronache

Calendario Lavazza 2018: lo sviluppo sostenibile in 17 ritratti

 

Milano, (askanews) - E tu che cosa stai facendo? Il calendario Lavazza 2018 interroga le coscienze di ognuno di noi sull'impegno quotidiano che mettiamo in difesa del Pianeta. Lo fa con una domanda che suona irriverente, ma che, nei fatti, arriva diretta al cuore del problema: l'urgenza di fare qualcosa perchè i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile posti dalle Nazioni Unite siano raggiunti entro il 2030. A interrogare ciascuno di noi, quest'anno per la prima volta, sono i volti di 17 ambassador, ritratti con una straordinaria intensità dall'obiettivo di Platon, il fotografo dei potenti: Francesca Lavazza, membro del cda e supervisor del progetto Calendario:"Il titolo è molto provocatorio ma vuole essere una call to action per raccogliere il senso comune di responsabilità. Lavazza vuole portare questo messaggio, nel 2018 cercheremo di veicolare questo concetto e usare il calendario come apripista portando come forza ispiratrice l'impegno degli ambassador che hanno partecipato al calendario".Dopo tre anni di calendari dedicati agli Earth difenders, quest'anno i protagonisti sono proprio i 17 obiettivi, una scelta che arriva da lontano:"Nel 2015 abbiamo collaborato all'interno dell'interno dell'incontro di Parigi per portare la nostra case history di Tierra a una platea più ampia. E proprio in quel momento è stato siglato l'accordo per i goals e 150 Paesi hanno sottoscritto questi impegni, quindi anche noi non potevamo essere da meno e questo calendario vuole portare avanti il nostro impegno nella sostenibilità".Ci sono Massimo Bottura, Carlo Petrini, Andre Agassi ma anche giovani uomini e donne meno noti tra i 17 ritratti del calendario Lavazza di Platon che attraverso i suoi scatti ne ha raccontato, con una potenza narrativa uguale per tutti, l'impegno e la determinazione in difesa del Pianeta: "Noi li abbiamo trattati tutti allo stesso modo, sono i nostri ambassador, i nostri campioni quelli che hanno lavorato anche a progetti personali che sono nati piccoli ma che hanno trovato una comunità attenta che li ha portati avanti. E' importante che ci sia questo panorama, non tutti possono interfacciarsi con organizzazioni governative, leader di Stato ma ognuno di noi può essere il vero leader di se stesso e portare avanti la propria idea".Tra questi 17 ritratti, il secondo dal titolo Zero Hunger è quello di Massimo Bottura, chef della Francescana a Modena e soprattutto ideatore di quei refettori ormai sparsi per il mondo che con le ordinarie eccedenze alimentari preparano pasti caldi per i più bisognosi, come accade dal 2015 nel refettorio Ambrosiano di Milano dove è stato presentato il calendario:"Il calendario Lavazza vuole sensibilizzare il mondo a questo problema, ti pone una domanda. Prima c'era l'affermazione: no more excuses, ora c'è la domanda what are you doing? Per coinvolgere nel 1975 Joseph Beuys diceva 'we are the revolution' questa è la realtà. Se tu ti poni delle domande ogni mattina e conosci te stesso puoi dare delle risposte".