Cronache

Concorso Bacco e Minerva: vince il Fiano del De Sanctis, Avellino

 

Todi (askanews) - E' il "Fiano di Avellino" Docg 2015 il vincitore assoluto della quindicesima edizione del concorso nazionale "Bacco e Minerva 2016" promosso dal ministero dell'Istruzione ed organizzato dall'Istituto Agrario Ciuffelli di Todi.Il vino, prodotto dall'istituto Agrario "De Sanctis-D'Agostino" di Avellino, ha avuto la meglio sulle 70 etichette che hanno incrociato i calici in rappresentanza delle produzioni enologiche di 40 scuole di agricoltura di tutta Italia. Presidi, docenti, studenti degli istituti agrari italiani si sono riuniti per tre giorni - a fine aprile - nel teatro della Cittadella Agraria di Todi per proclamare il vincitore al quale ora spetta ora il compito di organizzare l'edizione 2017 del premio. Pietro Caterini, dirigente Istituto Agrario di Avellino:"L'anno prossimo ospiteremo il premio Bacco e Minerva e siamo contentissimi di questo onore che ci siamo conquistati. Per quanto riguarda l'Istituto Agrario di Avellino, il De Sanctis , attualmente questa scuola ha una azienda agraria di circa 23 ettari, una cantina annessa alla scuola, una distilleria, e un convitto con 40 convittori. Vengono prodotti vini DocG, quali l'Aglianico, il Fiano e il Greco, e viene invecchiato nelle botti di rovere il Taurasi. Nella distilleria distilliamo il Fiano di Avellino e otteniamo così un brand di Avellino di eccellenti qualità".Due le commissioni che hanno esaminato i vini, una composta da esperti e l'altra da allievi delle stesse scuole di enologia, chiamate a decretare a loro volta il vincitore della sezione "Bacco Giovani", riconoscimento assegnato al "Rosso da uve appassite" prodotto dall'Istituto Baldelli-Cavallotti-Patrizi di Città di Castello. Premio Minerva, per il miglior elaborato sul tema "La voce dei giovani per nutrire il pianeta", per il ProAgri di SalernoMarcello Rinaldi, dirigente Istituto Agrario di Todi, organizzatore del concorso, definisce così il bilancio della manifestazione:"Direi un innalzamento della qualità complessiva dei vini proposti. Le commissioni hanno faticato nelle attribuzione dei punteggi perché diversi vini sono ormai di qualità eccellente , questo vuol dire che le scuole stanno lavorando dal punto di vista del miglioramento, dell'innovazione e dell'innalzamento della qualità formativa. Poi erano 35 scuole per quasi 80 vini: stiamo quindi anche innalzando la capacità produttiva delle scuole".Damiana Tervilli, coordinatrice Rete Scuole Enologiche Italiane conferma l'importanza di questa iniziativa come strumento di raccordo concreto tra scuola e lavoro, ma sottolinea anche il valore di esperienza umana per i ragazzi che partecipano al concorso."Per la rete delle scuole enologiche è fondamentale avere questa tipologia di incontri, ma anche per tutti gli istituti: questo è un momento di scambio, di confronto di amicizia, particolarmente sentita negli istituti agrari, una tipologia di scuola in cui i rapporti personali assumono grande valore".