Cronache

Dormire in un'opera d'arte: esperienza Holler e aura ritrovata

 

Si arriva armati solo di una borsa da viaggio, andando alla ricerca di una risposta alla domanda: come si vive dentro un'opera d'arte? Al vertice del percorso espositivo della mostra "Doubt" di Carsten Holler in Pirelli HangarBicocca a Milano, in quello stesso Cubo che aveva ospitato la bolla volante di Tomas Saraceno o una delle più intense narrazioni per sculture di Juan Munoz, si trova ora l'opera "Two Roaming Beds (Grey)": due letti in lento ma costante movimento nei quali è possibile vivere una reale esperienza del contemporaneo, passandoci una notte intera e avendo solo per sé tutta la mostra di Holler. "È una situazione al tempo stesso confortevole e paurosa - ci ha detto l'artista presentandoci questo lavoro - perché ci addormentiamo in un posto e ci svegliamo in un altro e ciò introduce un elemento di incertezza e di dubbio e questa è la cosa che mi interessa di più".In sostanza lo spettatore, che ora è a tutti gli effetti ospite, si trova a dover superare più di un confine: tra lo spazio museale e la vita personale, tra le dinamiche di relazione che tutta la struttura della mostra, per così dire, diurna presuppone, e la solitudine dell'esperienza notturna, tra una fruizione semi-passiva e la sottile inquietudine del diventare protagonista.Come se, parafrasando Walter Benjamin, fossimo qui chiamati a restituire alle opere d'arte quell'aura che la riproducibilità tecnica aveva sottratto. Ma si tratta di un'aura che diventa compito nostro re-immaginare, e questo rende l'esperienza in Pirelli HangarBicocca, se possibile, ancora più unica e straniante, non solo per le luci stroboscopiche o le gigantesche giostre che vegliano sgargianti sull'ospite notturno."Oggi - scriveva ancora Benjamin - attraverso il peso assoluto assunto dal valore espositivo, l'opera d'arte diventa una formazione con funzioni completamente nuove, delle quali quella di cui siamo consapevoli, cioè quella artistica, si profila come quella che successivamente potrà venir riconosciuta come marginale".Una marginalità che però contiene quel distillato di vera contemporaneità capace di rendere interessante pure la sensazione, che durante la notte si può presentare, di essere cavie di un esperimento. Perché è anche attraverso questa ansia che possiamo realmente - e qui indubitabilmente succede - diventare parte dell'opera d'arte."Tutto quello che hai fatto di giorno è finito - ha aggiunto Carsten Holler - e ora vivi in un altro mondo. E questo è ciò verso cui i letti ti vogliono portare, e sono un macchinario, uno strumento che consente questo passaggio verso un mondo per descrivere il quale non abbiamo più molte parole".L'esperienza in prima persona dentro "Doubt", che ha un prezzo per due persone di 250 euro la notte del giovedì e di 500 il venerdì e il sabato, include anche un set di dentifrici d'artista, creati da Holler con lo scopo di facilitare i sogni, nonché, la colazione al risveglio la mattina dopo, subito prima di ritornare nel mondo vero. Ammesso, a questo punto, che quello fuori ci sembri ancora il mondo vero.