Cronache

Giuseppe Mancino: da pizzaiolo mancato a chef due stelle Michelin

 

Viareggio (askanews) - Un errore da pizzaiolo, e via dal forno: spostato in cucina. Nasce così il percorso stellato di Giuseppe Mancino, chef al Piccolo Principe, il ristorante gourmet dello storico Grand Hotel Principe di Piemonte, in Versilia. "Non ho mai pensato di fare lo chef - dice Mancino - è stato un errore, uno sbaglio. Il mio primo lavoro era fare il pizzaiolo, forse nella pizzeria sbagliata dove ho creato qualche problema, allora mi hanno buttato in cucina. Questa è la vera storia, una prima parte: il resto non si racconta".Da quattro anni doppia stella Michelin, salernitano di nascita, ma "cittadino" di Viareggio da dieci anni, Mancino guarda alla sua carriera con autoironia, ma anche gratitudine verso maestri e colleghi. "Ho avuto la fortuna di conoscere Marchesi, per me è stata una grandissima figura sia a livello umano sia a livello professionale e che mi ha insegnato a conoscere la materia a 360 gradi - racconta Mancino - ma anche Rocco Iannone che si fa chiamare artigiano. E poi il mio mito, la persona che stimo e rispetto, e con la quale ho avuto la fortuna di lavorare: Alain Ducasse.Il Piccolo Principe, ristorante gourmet, tutti gli anni riapre in aprile per la stagione estiva sul roof del Principe di Piemonte. Durante l'inverno, chef Mancino prosegue il suo lavoro nella cucina del Grand Hotel, meta di turismo di lusso: un impegno e uno stimolo continuo da trasferire su una carta adatta al turista internazionale. "Non c'è un'influenza precisa: è forse una questione di adattarsi a quello che vuole il pubblico di saper riconoscere i gusti di tutti gli ospiti - spiega lo chef - Noi lavoriamo con un pubblico internazionale e dobbiamo creare un mix che accontenti un po' tutte le tipologie gli ospiti. Ovviamente stando a Viareggio in un albergo di lusso cerchiamo di fare una cucina che sta tra terra e mare; senza dimenticare il vegetariano".E con le sue stelle, Mancino è diventato, insieme allo stesso Grand Hotel, una vera attrazione a Viareggio. "È importantissimo avere un ristorante due stelle Michelin - conferma Marco Bendotti, Hotel Manager del Grand Hotel Principe di Piemonte a Viareggio - Siamo l'unico albergo in Toscana ad averlo. E questo amplia i nostri confini: porta infatti il 70% degli ospiti dall'esterno che ricercano qui un'esperienza culinaria e questo è semplicemente frutto di un grosso lavoro da parte dello chef della sua squadra e di tutta la squadra del Principe di Piemonte".Duro lavoro, ma vissuto con ottimismo e voglia di misurarsi con nuove sfide, e senza rinunciare ai propri sogni. "Il mio futuro? Sicuramente avere un ristorante col mio nome, mi farebbe davvero piacere dopo tanti anni che faccio questo lavoro qui al Principe di Piemonte - continua Mancino - E poi ampliare non solo il settore gourmet; aumentare poi le conoscenze su breakfast che è diventata la mia passione, e anche fare una cucina un po' da osteria pur rispettando però i canoni di un grande albergo". Buon lavoro dunque a chef Mancino. Ma se qualcuno della sua squadra sbaglia, come accaduto a lui tanti anni prima, come si comporterà? "Se qualcuno della mia brigata dovesse sbagliare - conclude lo chef - cercherò di metterlo a proprio agio, e non di buttarlo fuori dalla cucina come hanno fatto con me. E può diventare magari anche tre stelle Michelin, senza nessun problema".luca.ferraiuolo@askanews.it