Cronache

I ragazzi e il difficile mestiere di ricercatore di verità

 

Roma, (askanews) - Una giornata di confronto sui ricercatori di verità, quegli eroi normali - uomini e donne - che facendo il proprio lavoro con passione e competenza difendono quotidianamente la legalità. E' quanto ha rappresentato - per tanti ragazzi delle scuole medie e superiori - un convegno organizzato dal Comitato Unico di Garanzia del Cnr al quale sono intervenuti, tra gli altri, Sandro Ruotolo, Vauro, e Beppe Fiorello, che sul piccolo schermo ha interpretato Roberto Mancini, il funzionario della Polizia di Stato - alla cui memoria la giornata è dedicata -, che con le sue indagini permise di scoprire il sistema di sversamenti illegali nella Terra dei Fuochi e che si ammalò e morì proprio a causa di quei rifiuti tossici.Toccanti anche le testimonianze sulla violenza di genere e sui minori, come quella di Rosella Salvatori, mamma di Federica Mangiapelo, uccisa a 16 anni dal fidanzato sulle rive del Lago di Bracciano. E di Teresa Manes, madre di Andrea Spezzacatena, suicidatosi a 15 anni perchè vittima dei bulli.Ad Antonella Veltri, ricercatrice del Cnr, non piace però l'etichetta di eroi riferita ai tanti ricercatori di verità che lavorano ad esempio nei Centri antiviolenza: "Io non parlerei proprio di eroi nei centri antiviolenza. Tutte le donne che hanno la forza di riconoscere la violenza e che si rivolgono ai centri antiviolenza - spiega - sono degli eroi, delle eroine, per femminilizzare il termine, e sono donne forti, sono donne capaci di uscire dalla dimensione della violenza in un contesto sociale che solo da poco tempo riesce a sostenerle e ad aiutarle".Perfettamente d'accordo Vincenzo Barba, sostituto procuratore di Roma, che preferisce parlare dei tanti che - nella scuola o nei servizi sociali - fanno bene il proprio lavoro. "A me, in realtà, piacerebbe proprio che passasse questo messaggio: il primo rispetto delle regole, la prima educazione alla legalità - sottolinea - viene dall'esempio di chi svolge il proprio lavoro con passione, competenza, professionalità, che sa quello che dice e sa quello che fa perchè si è formato per dirlo e per farlo. Io penso che se tutti si prendessero in qualche modo questa forma di responsabilità, che purtroppo molto poco viene insegnata ai ragazzi, direi che già questo sarebbe un grande esempio verso i giovani che a loro volta sarebbero spinti nel medesimo senso".