Cronache

Le voci dei sopravvissuti: la tragica notte di Amatrice

 

Amatrice (askanews) - Nelle parole degli abitanti di Amatrice tutta l'angoscia e la disperazione della tragica notte in cui in pochi secondi una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 ha cancellato il loro paese. "La notte scorsa... Tragica. Non si riusciva a capire cosa era successo. Abbiamo preso i panni col ragazzino e siamo scappati via. Fuori ci siamo vestiti". "Poi hanno chiamato e hanno detto "Il campanile, solo la torre è rimasta. Amatrice non c'è più. Infatti è vero. Amatrice non esiste. E' finita"."Si abbiamo sentito il colpo, non finiva mai, è stato tremendo. Era cattivo, ci voleva ammazzare. Però l'agriturismo è rimasto intatto, non c'è neanche una scalfittura perchè mio marito fa le case bene, le uniche rimaste in piedi sono quelle che ha fatto lui ad Amatrice. Lui è nato qui e vedere questa città finita lo fa stare malissimo perchè tutto parla della sua vita, le sue radici, la famiglia, il lavoro, la scuola; non fa altro che chiedere di quel palazzo e di quell'altro.""Io siccome sono stato sveglio fino a tardi ho sentito forse la parte finale però non riesci a renderti conto perché vedi che si rompono le tamponature, le finestre si sono spalancate è durata 140 secondi. C'è mia sorella di sopra, mio padre che ha 87 anni, le porte non si aprivano. C'è tutta una situazione in quei secondi che sono... secondi"."Io sono partita subito da Roma e sono arrivata ad Amatrice e ho trovato la distruzione totale, questo è un paese distrutto, un paese pieno di gente cordiale e ospitale è finito Amatrice".