Cronache

Libia, alla Conferenza di Palermo il mini-vertice con Haftar

 

Roma, (askanews) - Alla fine il generale Khalifa Haftar è arrivato a Palermo il 12 novembre nel tardo pomeriggio per partecipare alla Conferenza per la Libia. Dopo giorni di smentite, conferme e spettri di sedie vuote, il governo di Giuseppe Conte ha potuto tirare un sospiro di sollievo visti gli sforzi compiuti negli ultimi giorni per evitare che la Conferenza si trasformasse in una semplice passerella per i fotografi.Il secondo giorno di summit inizia con una serie di incontri ristretti con il presidente del Consiglio e i principali attori libici e internazionali. Poi, dopo la foto ufficiale, in programma una plenaria di circa due ore e in chiusura di giornata una conferenza stampa del premier. Il generale libico è arrivato a Villa Igiea insieme al primo ministro di Tripoli Fayez al Sarraj e al primo ministro russo Dmitry Medvedev per i primi incontri. Presente anche il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi.Poco prima dell'inizio del summit il presidente del Consiglio ha ripetuto come un mantra: "L'Italia ha promosso questa conferenza per offrire un contributo nel quadro delle Nazioni Unite al processo di stabilizzazione della Libia". "Tutto questo perché cessino gli scontri armati e la Libia sia avviata a un percorso di stabilizzazione, lo facciamo perché vogliamo che il popolo libico possa decidere in modo democratico del proprio futuro".Conte chiederà lo stesso sforzo a tutti: puntare senza esitazioni sul piano rivisitato di Salamé, che prevede una grande Conferenza nazionale nelle prime settimane del 2019 e un voto in primavera, una serie di riforme economiche a beneficio dei libici e la creazione di una forza militare istituzionale a Tripoli. Difficile dire se il premier vincerà la sua partita. Haftar, alla vigilia, aveva posto delle condizioni, lasciando intendere che non avrebbe mai accettato negoziati allargati ad alcuni esponenti delle fazioni rivali, in particolare quelli considerati più vicini alla Fratellanza Musulmana.