Cronache

Macchi (Gruppo Iseni): riportare l'uomo al centro della medicina

 

Stresa (askanews) - Riportare "l'uomo" al centro della cardiologia e della medicina nel suo complesso, dalla diagnosi alle cure. Quindi non più solo la malattia come polo dell'attenzione del medico, bensì il paziente, l'uomo che soffre. Se ne è discusso a Stresa, nel corso delle "Giornate cardiologiche" organizzate dalla Fondazione Iseni di Lonate Pozzolo.Il convegno ha riunito sulle sponde del Lago Maggiore i più grandi nomi della cardiologia italiana e internazionale, che hanno parlato a più di 200 specialisti provenienti da tutt'Italia.Andrea Macchi, cardiologo e direttore generale degli Istituti di Ricovero e Cura del Gruppo Iseni, sintetizza così quanto è stato fatto nel corso dell'incontro: "Abbiamo rimesso a posto le cose, se così si può dire - ha detto - Con il paziente che soffre al centro e gli specialisti che giustamente devono girare attorno. Ma devono girare attorno con l'arma dell'alta tecnologia. E questo vuol dire avere la lente di ingrandimento giusta per vedere precocemente le minime variazioni dei parametri. Questo vuol dire alta tecnologia, non altre storie, non altre parole".Le conseguenze di questo approccio sono molteplici sul piano pratico: una patologia viene indagata e affrontata non più in modo selettivo ed esclusivo, bensì - ed è solo un esempio - in relazione ad altre patologie connesse, che possono essere preziosi segni indicatori; o anche riguardo le conseguenze psicologiche sul paziente, e a quelle sociali e relazionali.Almeno due i pilastri fondamentali di questa visione: un sano stile di vita con attività fisica e alimentazione corretta. E, appunto, l'alta tecnologia che ha nella telemedicina una concretizzazione fondamentale. "La stessa filosofia, ovvero paziente al centro, è l'uso della telemedicina - ha aggiunto Macchi - che vuol dire portare al paziente, anche in centri più remoti, la possibilità dell'altissima tecnica, dell'altissima abilità dello specialista esperto di quella tecnica, grazie alla trasposizione e l'invio delle immagini complete. Perciò esami fatti sul territorio. Esempio: un eco 3D fatto da un sonographer, che a quel punto è accessibile sul territorio, che invia le immagini a una banca dati, dove possono essere analizzate sia per una refertazione e la risoluzione del problema sia per la ricerca e il progresso della scienza".Il lavori del convegno sono stati sviluppati anche in una prospettiva contingente non scontata: ovvero l'evoluzione delle patologia alla luce dei flussi migratori. "L'esperienza della Fondazione, che è un'esperienza di carattere internazionale, ha permesso di poter parlare anche delle patologie cardiovascolari dei cittadini che vengono da Paesi considerati poveri dal punto di vista economico, ma ricchi dal punto di vista della cultura, come quelli del continente africano - ha sottolineato Fabrizio Iseni, presidente della Fondazione Iseni - In questo momento in cui si parla di migrazione e spostamento dei grandi flussi di persone, la tematica odierna è l'accoglienza, ma la tematica del futuro sarà la cura delle loro patologie. Delle patologie a medio e lungo termine di carattere cardiovascolare internistico e altro. Ecco: la quinta edizione del congresso qui a Stresa ha permesso di cominciare a pensare al futuro Paese attraverso la cura delle loro patologie, delle patologie dei nostri amici che vengono da lontano".