Cronache

Mamma di Aldrovandi: speranza non s'è tradotta in provvedimenti

 

Ferrara (askanews) - A undici anni dalla scomparsa di Federico Aldrovandi, lo studente di 18 anni morto durante un controllo degli agenti della polizia in un parco di Ferrara, la sensibilità dei cittadini, soprattutto dei giovani, è ancora molto alta. Questo "è un motivo di speranza" che non si è ancora tradotta, però, in "provvedimenti concreti" per ridare dignità alla famiglia che continua a lottare per la verità. Patrizia Moretti, la madre di Federico, a pochi giorni delle iniziative per l'anniversario del 25 settembre: Spero che questa attenzione diventi un po' più di una speranza - ha spiegato Moretti, a margine del Festival Internazionale a Ferrara -. Sono più di dieci anni che questa speranza viene alimentata, ma in realtà è cambiata veramente moltissimo la coscienza delle persone ma nei fatti non ci sono ancora provvedimenti che possano risolvere o cambiare le cose. Li aspettiamo veramente, io continuo a crederci comunque". Dopo il decennale nel 2015, ha ricordato la mamma di Federico "avevamo pensato sinceramente di chiudere questa serie di concerti, poi le pressioni della città e fuori ci hanno convinti a continuare questa tradizione perché c'è ancora molto da dire e da fare e c'è molta attenzione e pressione soprattutto da parte dei giovani su questi temi. E' quindi ancora necessario parlarne". Al Festival Internazionale Patrizia Moretti ha incontrato Claudio e Paola Regeni, genitori di Giulio il giovane dottorando ucciso al Cairo nel gennaio scorso. "Spero di abbracciarli e di parlare un po' con loro perché credo che le nostre storie, forse nel paradosso, abbiano dei punti in comune: nelle cose che sono accadute a lui e a mio figlio c'è sempre questo fondo di violenza, la grande sofferenza che hanno subito sia Giulio che Federico. Credo che come famiglie siamo già molto vicini".