Cronache

Monsignor Paglia: una legge sul fine vita può essere pericolosa

 

Roma, (askanews) - Una legge sul fine vita può essere "pericolosa": lo dice monsignor Vincenzo Paglia, dopo il caso del minorenne belga oggetto di eutanasia. Servirebbe piuttosto una legge che aiuti le persone a "tenersi per mano", aggiunge l'autore del libro, "Sorella morte" (Piemme editore), che affronta questi temi con ampio respiro. Ne abbiamo parlato in studio con monsignor Paglia."Io debbo dire che il libro nasce esattamente su questo tema, il problema dell'eutanasia. Io credo che una legge che non abbia una cultura adeguata non solo presso gli specialisti ma presso tutti noi, uomini e donne della strada, rischia di essere una legge pericolosa. C'è bisogno di comprendere cosa accade perché la morte non va né cercata né inflitta, va confortata. Così la vita, che va aiutata, sostenuta, in questo senso io credo che la prima legge che si potrebbe fare è l'obbligo di tenerci per mano tutti. E' ovvio che questo non è dato dalla legge, è dato da un sussulto di amicizia, di solidarietà. Dobbiamo aiutarci gli uni gli altri, solo in questa prospettiva possiamo pensare a una legge che aiuta ancora a tenersi per mano, ma se una legge viene data per toglierci la responsabilità di una decisione collettiva anche grave, questa legge è farisaica perché situazioni così drammatiche richiedono il dramma della consapevolezza della decisione della libertà e della solidarietà anche nel giudizio, senza né accanimento né abbandono. Questi a mio avviso i due pilastri all'interno del quale vorrei che si aprisse un bel dibattito ampio. Se poi si vede che è necessario proporre anche un aspetto legislativo, allora per me va anche bene, ma andare d'acchito a fare una legge per risolvere alcuni casi, questo è molto pericoloso".Monsignor Vincenzo Paglia, autore di Sorella morte delle edizioni Piemme, è stato sinora presidente del Pontificio consiglio per la Famiglia, e papa Francesco lo ha da poco nominato a due ruoli molto significativi all'interno del Vaticano e della Chiesa cattolica, dirigerà la Pontificia Accademia per la Vita e sarà gran cancelliere dell'istituto di studi sulla famiglia Giovanni Paolo II. Nel fare la nomina, Papa Francesco le ha scritto una lettera: incoraggiando la Chiesa ad andare sulle frontiere e ricordando il concetto di Chiesa ospedale da campo: anche rispetto alla morte, al tema della famiglia, al tema della vita, quale è la sua intenzione, come affronterà questo compito nuovo?"Sulla linea descritta da papa Francesco ossia non alzando barricate o dando delle bastonate, in realtà si tratta di aprire un grande dialogo con tutti sui grandi temi della vita".La morte è il vero tabù della società odierna, il vero "tema pornografico", afferma mons. Paglia: "E' che quando poi in qualche modo ci riguarda o perché ci tocca da vicino o tocca qualche amico o conoscente allora ci troviamo sprovveduti, senza nulla, senza parole e rischiamo di cadere in un nichilismo intristito, che ci impedisce di vivere: ecco perché pensare la morte vuol dire pensare la vita e soprattutto la dignità e del vivere e del morire che è un tema unico di tutta la nostra esistenza".