Cronache

Morte Fortuna Loffredo, Don Patriciello: per me qualcuno sapeva

 

Caivano (askanews) - "Qualcuno secondo me sapeva e ha taciuto, su questo non ci sono dubbi, penso che gli inquirenti andranno avanti anche su questo".A parlare è Don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano, la cittadina alle porte di Napoli dove si è consumata la tragedia della piccola Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni violentata e gettata da un palazzo il 24 giugno del 2014. Per questo crimine è finito in carcere il 43enne Raimondo Caputo ma gli inquirenti pensano che lui sia solo la punta dell'icebreg di una rete di pedofili coperta dall'omertà dei condomini del parco verde, il luogo della tragedia."Io dall'altare, il giorno del funerale ho gridato: chi sa parli, ma chi non sa taccia - ha detto il parroco - perché ho paura che qualche croce possa essere gettata sulle spalle degli innocenti e sui poveri. Noi non volevamo qualsiasi colpevole, ma "il" colpevole, non una verità ma "la" verità".Don Patriciello teme soprattutto che si crei un dramma nel dramma, cioé che la vicenda diventi il riflesso di un intreccio sommerso di degrado, povertà e pedofilia sul quale pure s'indaga ma che - dice il parroco - è tutto da provare."Si è messo in correlazione in un modo molto superficiale e pericoloso la povertà con la pedofilia - ha concluso - c'è stato chi ha scritto di quartieri poveri dove la pedofilia è di casa e questa è una grande menzogna, alla quale ho risposto io personalmente anche sul giornale Avvenire. La pedofilia è un dramma immenso che attraversa tutte le fasce, le fasce ricche e povere, colte e quella degli ignoranti".