Cronache

Sicurezza, Mensi (Luiss-SNA): cyber non è inizio e fine di tutto

 

Roma, (askanews) - Askanews ha fatto il punto su cybersicurezza, e governancedell'intelligence, in rapporto allo sviluppo anche normativo del settore e ai fenomeni terroristici, sempre più cyber, con i quali ci si sta confrontando, con il professor Maurizio Mensi, docente di Diritto pubblico dell economia della SNA - ScuolaNazionale dell Amministrazione , e professore incaricato di Diritto dell informazione e della comunicazione presso il Dipartimento di Scienze politiche dell Università Luiss Guido Carli."L'attuale situazione - spiega Mensi - suscita nuove domande e ci interroga sull'adeguatezza dei nostri sistemi di governance della sicurezza in generale e della cybersicurezza in particolare. Poi sulla necessità di affinare strumenti diintervento, di prevenzione e poi repressione di questi episodi. Siamo in una fase in cui la tecnologia, il fenomeno cyber, viene considerato l'inizio e la fine di tutto. In realtà dobbiamo poi ricordare come si ponga il problema sicurezza e la necessità diintervenire con strumenti che sono sì cyber ma sono comunque strumenti tradizionali. L'enfasi sulla potenzialità della rete per i terroristi non devono dunque distrarci dal porre in essere i meccanismi di sicurezza di tipo tradizionale. I fenomeniterroristici si combattono allora non soltanto a livello cyber ma con una governance accurata e con un'attitudine particolare che fa riferimento alla capacità personale e professionale delle forze di polizia"."Il tentativo che si sta facendo in questi giorni è quello di allineare gli strumenti di intervento a parametri europei e aumentare l'interscambio di dati e informazioni, tra gli aspetti più importanti e decisivi nella lotta al terrorismo", aggiunge Mensi.Norme, regole, aspetti giuridici sono sempre più rilevanti nella lotta al terrorismo:"Certamente, è il tema privacy vs. Sicurezza, ed è un tema fondamentale perchè chiama in causa le competenze europee e l'approccio alla privacy degli Stati Uniti. Dopo una fase delicata adesso sta tornando il sole nei rapporti Europa-Usa,soprattutto dopo la decisione sul cosiddetto privacy shield adottato dalla Commissione Ue. Che pone le basi per quello scambio di dati, di cooperazione quotidiana che coinvolge forze di polizia, autorità giudiziarie. Quindi si può marciare divisi ma per colpire uniti".In tema cyber, un modello al quale si guarda sempre è quello israeliano:"Israele costituisce un importante modello di riferimento e non solo tecnologico ma per un approccio alla sicurezza di carattere culturale che vede coinvolti soggetti come università, centri di ricerca, industrie, pmi. Con investimento straordinario intermini di ricerca e sviluppo, in un sistema integrato multidisciplinare che ha fatto di questa integrazione uno strumento vincente in termini di sicurezza e cybersicurezza".