Cronache

Terrorismo, Moutaharrik voleva andare in Siria: ma non per Isis

 

Milano (askanews) - "Vedendo le immagini di quei bambini martoriati sono rimasto impressionato. E' vero, volevo andare in Siria, ma per aiutare la popolazione, non certo per combattere con l'Isis". Si è difeso così Abderrahim Moutaharrik, il marocchino e campione di kickboxing arrestato giovedì scorso insieme ad altre 5 persone (compresi i due che si sono resi latitanti) con l'accusa di terrorismo internazionale. Lo ha confermato anche il su avvocato, Francesco Pesce.Nell'interrogatorio di garanzia, nel carcere milanese di San Vittore davanti al Gip di Milano Manuela Cannavale e a Pm Enrico Pavone e Francesco Caiani, il presunto terrorista ha sostenuto di non avere fatto, da un punto di vista concreto, nulla di male. D'accordo il suo legale: "Dalle intercettazioni è emersa la sua volontà di andare in Siria - ha detto il legale al termine dell'interrogatorio - ma alla fine nulla sarebbe stato fatto".