Cronache

Testamento solidale, il 14% degli italiani è propenso a farlo

 

Roma, (askanews) - Il 14% degli italiani ha già fatto o intende fare un testamento solidale e, in particolare, oltre una persona su quattro è orientata a lasciare parte del proprio patrimonio a una o più associazioni benefiche.Da Seneca a Erri De Luca, da Eugenio Montale a Giorgio Gaber, passando da padre Enzo Bianchi e Danilo Mainardi. Personaggi legati da un fil rouge: il dono come massima espressione di generosità.Per promuovere la cultura del testamento solidale in Italia, alla vigilia della Giornata dei Lasciti Solidali, che si celebra il 13 settembre, il Comitato Testamento Solidale - di cui fanno parte 19 prestigiose organizzazioni no profit - ha presentato l'evento "Italiani dal dono al lascito. DNA solidale", un viaggio nella cultura del popolo italiano che da sempre ha la generosità nel proprio codice genetico.Rossano Bartoli, portavoce di Comitato Testamento solidale: "Credo che gli italiani si caratterizzino per avere una cultura del dono molto affermata e il lascito solidale rappresenta l'espressione più alta del dono. Il lascito solidale è alla portata di tutti. E' necessario fare un testamento e all'interno di questo possiamo decidere di fare una o più donazioni a organizzazioni non profit, che si occupano di più aspetti, dalle persone più fragili, dalla difesa dei diritti, ricerca scientifica, bambini, persone con disabilità".Da una stima, potenzialmente da qui al 2030 la propensione degli italiani verso il lascito solidale continuerà a salire."C'è più attenzione, c'è più conoscenza, si è capito che tutti possiamo fare testamento, non bisogna essere necessariamente ricchi. Chi fa testamento non è una solo una persona sola o abbandonata. Sicuramente c'è una crescita del numero di testamenti".Nell'occasione è stata presentata anche la ricerca sui lasciti testamentari da parte dei notai che risultano i primi "sostenitori" del testamento solidale: uno su quattro ha già inserito un lascito solidale, destinandolo a una o più realtà benefiche. E tra chi non ha ancora dato indicazioni a riguardo, il 63% dichiara che è propenso a prendere in considerazione l'ipotesi.Gianluca Abbate, responsabile per i rapporti con il Terzo Settore del Consiglio Nazionale del Notariato: "I notai sono un punto di riferimento fondamentale per i cittadini, in particolare per la tutela di tutti i diritti individuali, di tutti i diritti civili e soprattutto anche per la salvaguardia, la tutela e la protezione di quelle situazioni che rientrano nel sociale. Sono i tanti i temi che approfondiamo, perché i notai rappresentano un vero front-office, il primo punto di riferimento per qualsiasi esigenza che attiene a queste tematiche sociali".