Cronache

Vecchi: con partnership pubblico-privato più efficienza nel SSN

 

Roma, (askanews) - La partnership pubblico-privato "rappresenta un'opzione contrattuale molto interessante oggi per le aziende sanitarie per rinnovare il parco tecnologico delle aziende sanitarie che è particolarmente obsoleto perché ha una vita di oltre 10 anni. Questo compromette la capacità del Sistema Sanitario di fare fronte alle esigenze cliniche". Lo ha detto Veronica Vecchi, professoressa di Public Management and Policy alla Sda Bocconi School of Management, a margine del convegno "Modelli e ipotesi per la sostenibilità dell'innovazione nel Sistema Sanitario Nazionale", organizzato a Roma. "Inoltre le aziende sanitarie si trovano di fronte a una situazione finanziaria molto pesante e molte di esse hanno un deficit consistente... Sappiamo che i finanziamenti disponibili a livello nazionale sono estremamente limitati", ha aggiunto. "Attraverso il partenariato pubblico-privato di tipo tecnologico abbiamo la possibilità di ingaggiare operatori economici del mercato che forniscono l'investimento iniziale di tipo tecnologico, possono fare fronte anche a un eventuale refresh tecnologico, durante la vita del contratto - tra i 10 e i 15 anni - ma soprattutto il grandissimo vantaggio è quello di avere un partner altamente capace, che accompagna le aziende sanitarie nel tempo, per avere a disposizione le tecnologie più adeguate. Tutto ciò a fronte di un canone di disponibilità, piuttosto che una tariffa per prestazione e, soprattutto, le evidenze ci dicono che il partenariato pubblico privato di tipo tecnologico consente alle aziende sanitarie di non incrementare la spesa per la fornitura e la manutenzione delle tecnologie grazie alla migliore capacità dell'operatore economico di generare delle efficienze e un'ottimizzazione dei costi", ha sottolineato Vecchi. "In sintesi un partenariato pubblico-privato di tipo tecnologico consente più innovazione, più efficienza gestionale ma soprattutto una maggiore efficacia clinica", ha concluso.