Culture

Architetto della dignità: a Londra retrospettiva su Renzo Piano

 

Londra (askanews) - Nel cielo terso di Londra continua a scintillare lo Shard di Renzo Piano, una scheggia di pura architettura che ha cambiato il volto della Southbank. E ora, muovendosi dalla realtà al progetto, la Royal Academy of Arts di Londra inaugura la nuova ala su Burlington Gardens proprio con una mostra retrospettiva dedicata all'architetto italiano. Tre grandi sale luminose che, con sobrietà espositiva, rifotografano il lavoro di un maestro, da una prospettiva che è già contenuta nel titolo dell'esposizione: "Renzo Piano - The Art of Making Buildings", l'arte di costruire edifici. Ma in Piano, accanto alla dimensione più estetica, resta da sempre fortissima anche quella etica, che la curatrice Kate Goodwin ha riassunto nella formula: "Architetto della dignità".Lucy Chiswell, assistente curatore per la mostra della Royal Academy: "L'architettura - ha detto ad askanews - è una funzione dell'arte civica, ha uno scopo sociale è un luogo per le persone. Piano è italiano e al centro di tutte le città italiane c'è una piazza e l'idea di una piazza come luogo di incontro per le persone è un tema molto comune che attraversa tutti i progetti e questo è particolarmente evidente nel Centre Georges Pompidou. E' particolarmente rilevante il fatto che la gente continui a chiamarlo Beaubourg, usando il nome del quartiere che lo ospita e non del singolo edificio".Lo spirito del luogo, verrebbe da dire, che si informa attraverso edifici simbolici, che usano la loro monumentalità non come autocelebrazione, bensì come attivatore di energie."Un altro aspetto importante della pratica di Renzo Piano - ha aggiunto la curatrice - è la trasformazione delle periferie in luoghi di aggregazione per le persone e questo è chiarissimo nel progetto per il Parco della Musica di Roma".Al cuore dell'esposizione londinese c'è poi un'isola che raccoglie insieme cento famosi progetti dell'architetto genovese: una sorta di luogo mitico delle possibilità, che parla di ritorno, ma anche di futuro."Piano utilizza la metafora di Itaca e Ulisse - ha proseguito Chiswell - anche se non necessariamente l'isola al centro della mostra che raccoglie cento sui progetti è esattamente quella Itaca, non credo che Piano si paragoni a Ulisse che torna a casa, non credo che lui si senta 'ritornato a casa', ma esplorando l'arcipelago dei suoi progetti si ha la possibilità di incontrare diverse tematiche e diverse esperienze e ci si trova ad andare sempre più vicino a quel luogo che forse è il punto d'arrivo".Realizzata nell'ambito delle celebrazioni per i 250 anni della Royal Academy, la mostra su Renzo Piano si inserisce infine in un dialogo tra le discipline che nell'istituzione londinese dura dal 1768."La Royal Academy - ha concluso Lucy Chiswell - è sempre stata una piattaforma nella quale le arti visive e l'architettura si possono intersecare e procedere poi insieme".La mostra "Renzo Piano: The Art of Making Buildings", che veicola senza clamore una riflessione sulla pratica reale della "dignità", resta aperta al pubblico fino al 20 gennaio 2019.