Culture

Arte come inclusione, ecco il miart di Alessandro Rabottini

 

Milano (askanews) - Al centro della Art week di Milano si colloca, come elemento trainante, la ventiduesima edizione di miart, la fiera d'arte moderna e contemporanea che presenta quest'anno 174 gallerie, di cui 70 estere, sei premi e la riconferma del fondo di acquisizioni da 100mila euro intitolato a Giampiero Cantoni, promosso dalla Fondazione Fiera presieduta da Giovanni Gorno Tempini, che così ha presentato la nuova edizione di miart: "Un evento sempre più rilevante, in crescita, più gallerie, più gallerie internazionali - ci ha detto - ci auguriamo anche di avere più visitatori, cultura, fuori salone, ricezione, tante persone. E' un po' l'esemplificazione di ciò che la Fiera di Milano nei vari settori rappresenta e può rappresentare per il territorio milanese".La direzione artistica della fiera per l'edizione 2017 è affidata ad Alessandro Rabottini, figura di curatore preparato e altrettanto consapevole della necessità della dimensione economica. "Se noi usciamo da quella dicotomia che esiste tra l'aspetto commerciale e l'aspetto culturale, e ci rendiamo conto che stiamo parlano di arte - ha detto ad askanews - queste due cose non possono esistere l'una senza l'altra".miart 2017 cade poi in un momento di grande fermento, culturale e non solo per Milano, sempre più meta di livello internazionale, capace di offrire eventi di assoluto rilievo. "Quello che noi possiamo fare con miart - ha aggiunto Rabottini - è contribuire a questo scenario. Gli attori sono tanti, ma noi possiamo in qualche modo attivare quella che è una settimana intorno alla manifestazione e sono molto grato all'assessorato alla Cultura di Milano per aver coordinato un calendario di eventi che è irripetibile secondo me".Per quanto riguarda la struttura dell'evento, alle cinque sezioni tradizionali della fiera, si è aggiunta quest'anno la sezione "On Demand", momento trasversale che ospita performance, lavori context-based o site specific. Un ulteriore spazio nel quale possono trovare la propria dimensione anche i grandi nomi stranieri, sia come artisti, e citare Daniel Buren è quasi scontato, sia, soprattutto, come galleristi."Le grandi gallerie internazionali - ha sottolineato il presidente Gorno Tempini - trovano interessante venire a Milano e ciò significa che a Milano vengono compratori. E' un circolo virtuoso che funziona e che deve essere curato e alimentato perché abbia successo".Proprio il successo è la prima cosa che Rabottini si è augurato per la sua prima fiera, ma accanto a questo - che già nei numeri delle presenze è, almeno parzialmente, garantito - il direttore artistico ha puntato anche su altri due elementi chiave. "Spero - ha concluso - che oltre che di successo sia una manifestazione molto inclusiva e di qualità".Un'ultima segnalazione: per la prima volta miart si svolgerà anche in concomitanza con un altro importante evento di Fiera Milano come la Borsa internazionale del Turismo. Un segnale della concreta sinergia che la città continua a mettere in atto per consolidare la propria rilevanza.